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domenica 4 giugno 2017

Italia e Legge Elettorale


Chiamiamolo pure Brigantellum
Sembrava impossibile far peggio del Porcellum ed invece eccoci qui.
Questa legge è un "pacco napoletano"

Ci fosse ancora Giovanni Sartori avrebbe già intitolato alla Banda bassotti il "pacco" che ci vorrebbero rifilare chiamandolo "legge elettorale".

Sembrava impossibile far peggio del Porcellum e invece eccoci qui. Almeno la creatura suina di Calderoli aveva il pregio di dichiararsi in trasparenza: cari elettori se volete potete votare per queste liste preconfezionate, altrimenti statevene pure a casa. Orrido, ma chiaro e trasparente. Tanto è vero che fu il suo stesso autore a definirla una porcata, nessun sotterfugio, tutto alla luce del sole.

Qui invece si congegna un imbroglio da banda del buco. Si dice, caro elettore ti ridiamo finalmente la possibilità di scegliere, avrai il tuo candidato di collegio con l'uninominale!! Straordinario; e però poi ci infilano un codicillo che stabilisce che il voto non va affatto a quel candidato ma a una diversa lista bloccata. Siamo all'apoteosi del raggiro persino naif, alla Totò, Peppino e la banda del Torchio. Si giunge all'ipotesi tipica della truffa conclamata, forse con l'unica attenuante che è così spacciata che potrebbe essere solo uno scherzo; ioci causa diremmo, se non fosse che davvero ne vorrebbero fare la legge fondamentale della repubblica.

Con quale ardire lo chiamino "collegio uninominale" resta un mistero, visto che l'elettore crede di votare per quel candidato ma in realtà il voto va pacificamente e per direttissima ad un altro, in una lista bloccata. Siamo al più classico "pacco napoletano", quello che una volta ti vendevano in autostrada con l'immagine dello stereo o del videoregistratore, ma dentro c'erano solo pietre e vecchi giornali. Ti voltavi, ma erano già scappati.

Dalla Germania, se avessero tempo e voglia di seguire le nostre piccole cose, ci avrebbero già querelato per diffamazione, per la nostra sfrontataggine di chiamarlo "sistema tedesco", quando con la loro legge elettorale non c'entra un fico secco.

Che poi i nostrani segretari di partito siano tutti d'accordo, da Renzi, a Grillo, a Berlusconi, non sorprende affatto, atteso che avrebbero di nuovo potere assoluto su un Parlamento di nominati. Come deassoluto tutto i partiti furono d'accordo per il porcellum tenendolo vent'anni e se non fosse intervenuta la Corte costituzionale starebbe ancora lì, con noi oggi costretti amaramente a rilevare che sarebbe persino meglio, piuttosto che il grottesco che ora ci propongono.

Farebbero cosa saggia a dire che si sta scherzando che quel codicillo e' scappato all'ineffabile onorevole Fiano in un eccesso di zelo, mostrandolo a Renzi dandogli di gomito come faceva Franco Franchi con Ciccio Ingrassia; insomma si inventino qualcosa e buttino nel cestino la patacca che vogliamo credere nessun Presidente della Repubblica potrebbe mai promulgare.

Se la Corte costituzionale ha bocciato il porcellum perché non consentiva la scelta all'elettore, cosa volete che faccia di una norma che pretende addirittura di codificarne il tradimento? Il guaio è che la bocciatura della Consulta potrebbe avvenire solo a cose fatte, a voto avvenuto, ritrovandoci nuovamente con un Parlamento incostituzionalmente eletto.

No, non può succedere e non avverrà. Sarebbe troppo tra tragico e farsesco. Dovesse invece avvenire e diventare legge, l'unica risposta plausibile di un corpo elettorale ancora minimamente dignitoso, sarebbe solo, spiace dirlo, la diserzione di massa. Almeno saremmo noi a dire: abbiamo scherzato, ricominciamo da zero.

In realtà c'è un solo modo oggi per fare una legge elettorale decente ed è quello di seguire la strada costituzionalmente e comunitariamente obbligata, indicata a chiare lettere dagli indirizzi comunitari e della sentenza della Consulta sull'Italicum. Si dimentica infatti troppo spesso che il Consiglio di Europa ha diffidato gli Stati membri ad astenersi dal modificare alla vigilia del voto le ultime scelte di fondo in materia elettorale effettuate dai rispettivi parlamenti.

Ebbene la nostra ultima scelta di fondo è stata quella di tenere insieme rappresentanza e governabilità con un primo turno a riparto proporzionale e un ballottaggio per un premio di governabilità. È del tutto falso affermare che la Consulta avrebbe bocciato questa scelta, avendo invece censurato soltanto che anche al secondo turno non ci fosse una soglia di validità per accedere al premio, chiarendo espressamente che il ballottaggio in sé va benissimo. Ed allora la scelta obbligata, tra direttiva europea e sentenza della Corte, e' semplicemente quella di applicare anche al ballottaggio la soglia prevista per il primo turno e se mai sostituire le appiccicose preferenze con un semplice, ma questa volta vero, collegio uninominale.

Tutto qui. La stessa maggioranza che approvò l'Italicum non si vede perché non dovrebbe rivotarlo con la sola correzione voluta dalla Corte. Avremmo così molto agevolmente la sintesi più avanzata tra rappresentanza e possibile governabilità.
Troppo bello, troppo saggio e troppo semplice; quindi non si farà.

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COSA TI PORTA IL 2017 ?



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