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giovedì 9 luglio 2015

Silvio Berlusconi Condannato ha Comprato Senatori


Compravendita senatori, Silvio Berlusconi condannato a tre anni.
APPENA 3 ANNI PER AVER SOVVERTITO LA DEMOCRAZIA

Stessa pena per Valter Lavitola. Durante la requisitoria la procura aveva chiesto 5 anni per l'ex premier e 4 anni e 4 mesi per l'ex direttore de L'Avanti. La difesa aveva chiesto l'assoluzione. Ieri era stata ritirata l’istanza di insindacabilità. L'ex parlamentare De Gregorio ha già patteggiato la pena di 20 mesi. Prodi: "Lesa la democrazia"

Silvio Berlusconi è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione in concorso con Valter Lavitola, condannato alla stessa pena dell’ex premier. Lo hanno deciso i giudici della I sezione penale del Tribunale di Napoli, nell’ambito del processo sulla presunta compravendita di senatori che causò la caduta del Governo Prodi nel 2008. I difensori, Coppi, Longo e Ghedini, avevano chiesto l’assoluzione. Ieri l’ex Cavaliere aveva ritirato l’istanza di insindacabilità presentata presso la Giunta delle autorizzazioni della Camera in cui chiedeva di dichiarare la vicenda coperta da immunità parlamentare. Il leader di Forza Italia è stato anche condannato a risarcire i danni al Senato della Repubblica, che si era costituito parte civile attraverso l’avvocatura dello Stato.

“Prendo atto di una assurda sentenza politica al termine di un processo solo politico costruito su un teorema accusatorio risibile. Resto sereno, certo di aver sempre agito nell’interesse del mio Paese e nel pieno rispetto delle regole e delle leggi, così come continuerò a fare”, è il commento a caldo di Berlusconi, appena condannato in primo grado. L’ex premier rispolvera l’antica autodifesa tirando in ballo una “persecuzione giudiziaria” messa in atto per ledere la sua “immagine di protagonista della politica”.

“Non commento le sentenze. Prendo atto delle sentenze. Prendo atto che questa sentenza ha condiviso la tesi accusatoria”, sono invece le parole del procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo. “E’ una sentenza che riteniamo clamorosamente ingiusta e ingiustificata”, è stato il commento a caldo dell’avvocato Ghedini. Lo storico legale dell’ex cavaliere ha sottolineato che il processo si prescriverà il 6 novembre 2015. Considerati i 90 giorni previsti per il deposito delle motivazioni e i 45 per l’impugnazione in appello, il secondo grado partirà col reato già prescritto. In ogni caso, però, il reato contestato all’ex presidente del consiglio è importante a livello storico politico.

Cuore del processo, infatti, è l’ipotizzato versamento dell’ex presidente del Consiglio di 3 milioni di euro al senatore Sergio De Gregorio perché cambiasse schieramento e contribuisse a determinare la crisi del governo Prodi dopo le elezioni del 2006: l’esecutivo di centro sinistra, in effetti cadde due anni. La procura di Napoli aveva chiesto il giudizio immediato nei confronti del leader del Pdl, che era stato indagato per finanziamento illecito e corruzione, dell’ex senatore dell’Idv e dell’ex direttore dell’Avanti, ma il gip aveva respinto e si era quindi celebrata l’udienza preliminare.

Durante la requisitoria la procura aveva chiesto cinque anni per Silvio Berlusconi e quattro anni e 4 mesi per Valter Lavitola. Il rinvio a giudizio per l’ex Cavaliere e l’ex direttore de L’Avanti era arrivato il 23 ottobre 2013. In quell’udienza il giudice per l’udienza preliminare Amelia Primavera aveva ratificato il patteggiamento a 20 mesi per Sergio De Gregorio.

“Siamo al cospetto di una delle peggiori ipotesi che si possano prospettare. Una vicenda che resterà nei libri di storia e servirà come monito per il futuro. Qui abbiamo potere economico che acquistare le persone per sfruttarne le funzioni e dirigerne il voto” aveva detto il pm Alessandro Milita. Oggi il pm Henry Woodcock ha parlato di “un banale contratto illecito, una questione di vile pecunia, di scambio, di baratto tra soldi e tutto ciò che rientra nella funzione parlamentare”.

Woodcock ha sostenuto che in questa vicenda “i motivi politici rimangono sullo sfondo” e si è soffermato sull’articolo 318 del Codice penale secondo la formulazione fatta nel 2012 in cui si parla di “asservimento” della funzione pubblica. I legali della difesa sostenevano infatti che quel reato non poteva essere applicato in questo caso in quanto emanato in un periodo successivo ai fatti contestati. Il pm Fabrizio Vanorio ha sottolineato alla fine che la sentenza “farà giurisprudenza perché è il primo caso in cui si affronta il tema della corruzione parlamentare“.

De Gregorio aveva deposto al processo sostenendo che quando non veniva pagato in Aula non ci andava scatenando il panico in Forza Italia. Lavitola, in alcune dichiarazioni spontanee davanti al giudice, aveva sostenuto di non sapere di essere stato solo il veicolo della corruzione: “Sono stato corriere inconsapevole. Mi si accusa di avere portato mezzo milione di euro a De Gregorio in un pacchettino. Io ho dato questi soldi black (in nero, ndr), ma sono stato solo un postino, non conoscevo la ragione del pagamento”. In aula a Napoli era stato sentito anche l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che in serata ha commentato:“Se ne parlava, ma io non sono mai stato informato, C’erano delle voci, ma, come dissi al giudice, non ne sapevo nulla. Se lo avessi saputo sarei ancora presidente del Consiglio”. Dopo la sentenza, lo storico leader dell’Ulivo ha spiegato perché non si è costituito parte civile nel processo: “Non mi sono costituito parte civile perché ritengo che sia stata lesa la democrazia e non la mia persona“.

A proposito in siffatto caso non si dovrebbe trattare
 di alto tradimento
 e di conseguenza condanne più pesanti?

De Gregorio: "Ora Berlusconi rinunci alla prescrizione e rinunci al suo incarico''
Parla Sergio De Gregorio, il senatore dell'Idv che ricevette 3 milioni di euro da Berlusconi per passare all'opposizione del governo Prodi. "Con questa sentenza i giudici di Napoli mi hanno tolto un macigno dallo stomaco, hanno riconosciuto che non mentivo. Ora Berlusconi rinunci alla prescrizione e lasci ogni incarico politico - ha continuato De Gregorio - mi sono pentito di ciò che ho fatto, e ho chiesto scusa a Romano Prodi, che mi ha concesso il beneficio del suo perdono".

HO CHIESTO SCUSA ??? MA AVETE TRUFFATO LA DEMOCRAZIA ,..
L'ITALIA AVREBBE PRESO UNA STRADA DIVERSA
 DA COME FINI' CON BERLUSCONI


Salvini a cena ad Arcore: "Berlusconi si è avvicinato alle posizioni della Lega"
Così il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, risponde alle domande dei cronisti su un possibile riavvicinamento con Forza Italia uscendo dalla villa di Arcore dopo una cena con Silvio Berlusconi: "Stiamo lavorando su temi concreti per mettere insieme un'alternativa a Renzi. C'è molta meno distanza rispetto a prima".

AVETE GOVERNATO ASSIEME PER 20 ANNI 
E CI AVETE PORTATO ALLA ROVINA
SALVINI VAI A GIOCARE CON LA RUSPA IN GIARDINO , GRAZIE 

Berlusconi, il sito forzasilvio.it oscurato perché ci sono debiti per 200mila euro.
Il portale è stato"oscurato", come riporta l'Ansa, dalla società che lo gestisce. La decisione è stata presa dopo che il gestore si è mosso per vie legali chiedendo al partito dell'ex Cavalier di saldare l’arretrato.
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 Un giorno dovremo vergognarci con i nostri figli di aver avuto al potere per 12 anni e 4 governi un evasore fiscale frequentatore di prostitute minorenni  ...
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di una prostituta

Ruby ter, soldi alle ragazze in cambio del silenzio: 
Berlusconi verso un nuovo processo
Silvio Berlusconi rischia un altro processo dopo che oggi la Procura della Repubblica di Milano ha chiuso l’inchiesta Ruby ter in cui l’ex Cavaliere è indagato per corruzione in atti giudiziari.
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Bunga Bunga la cultura dell'uomo di Arcore Le ragazze “baciavano il pene della statuetta di Priapo e simulavano rapporti orali, io e Ambra eravamo scioccate”. Nell’aula del processo Ruby in cui Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile è tempo della testimonianza di Chiara Danese. La miss piemontese, insieme all’amica Ambra Battilana, si è costituita parte civile nel processo gemello con imputati l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, la consigliera regionale Nicole Minetti e l’ex agente delle star tv Lele Mora (in carcere per bancarotta dal giugno del 2011, ndr). Le due ragazze sostengono di avere subito un danno patrimoniale da “perdita di chance lavorativa” per avere partecipato a una serata ad Arcore.


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