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venerdì 11 gennaio 2013

Movimento 5 Stelle e i loghi truffa


La denuncia di Beppe Grillo su Facebook. 

A rischio le elezioni?



Le conseguenze di quello che vedete potrebbero essere molto gravi. Come fa notare Beppe Grillo sulla sua pagina Facebook qualcuno ha depositato un logo falso del Movimento 5 Stelle prima che lo facessero quelli del Movimento "vero".

L'ipotesi è che possa trattarsi di una mossa premeditata per far escludere il Movimento dalle elezioni. Non possono essere ammessi loghi simili ed entro i prossimi due giorni verrà presa una decisione in merito alla spinosa questione.

Nel caso in cui dovesse arrivare un parere negativo e venisse bocciato il simbolo del Movimento "vero", l'alternativa sarebbe quella di cambiare il simbolo, raccogliere nuovamente le firme e depositare un logo diverso per poter correre alle elezioni. 

È iniziato stamattina alle 8 come previsto al ministero dell'Interno il deposito dei contrassegni delle liste elettorali in vista del voto del 24 e 25 febbraio. I primi ad entrare nel palazzo del Viminale, dopo una attesa che è iniziata lunedì sera, sono stati i rappresentanti della lista 'Italiani all'estero'. Al secondo posto si piazza Movimento 5 stelle che però non ha nulla a che fare con il simbolo del movimento di Beppe Grillo 'Movimento Cinque stelle' con la dicitura beppegrillo.it. «La tenevano nascosta, non ne sapevamo nulla ma ce lo aspettavamo». Così il candidato al Senato in Lombardia del movimento di Beppe Grillo, Vito Crimi, commenta la presentazione della lista civetta e annuncia un ricorso.

Stesso problema si presenta anche per la lista di Antonio Ingroia. Il terzo contrassegno elettorale presentato, infatti, è costituito dalla lista civetta 'Rivoluzione civile' nella quale non compare il nome del magistrato candidato. Il simbolo del movimento 'Rivoluzione civile' di Ingroia, è al ventiduesimo posto.
Tra i candidati premier alle prossime elezioni, c'è anche Samuele Monti, al settimo posto, omonimo del presidente del Consiglio uscente Mario Monti. Samuele, consigliere comunale in una lista civica di un piccolo comune della provincia di Cuneo è il candidato di una lista civetta 'Monti presidente' depositata questa mattina al ministero dell'Interno. Il contrassegno con la dicitura Monti (in carattere nero) presidente per l'Europa precede le due liste 'Con Monti per l'Italia' e 'Scelta civica con Mario Monti per l'Italia', rispettivamente all'ottavo e al nono posto. «Chiamarmi Monti un problema? La definite una fortuna? Io sono oggetto di scherno e di offese», dice Samuele Monti davanti ai cronisti che chiedono come sia nata l'iniziativa di presentare una lista che ha un altro Monti candidato. «Non l'ho presentata io ma un delegato», risponde. Alla domanda quanto può valere in termini di voti la sua lista, Samuele Monti risponde: «Non lo so, vedremo». Teme a questo punto un ricorso? «Ricorso per cosa? Mi chiamo Monti».
Il simbolo del partito di La Russa, Meloni e Crosetto, Fratelli d'Italia centrodestra nazionale, si è aggiudicato il decimo posto in bacheca tra i contrassegni che per tre giorni saranno esposti al Viminale.

AL VIMINALE DEPOSITATO ANCHE SIMBOLO 'IO NON VOTO'
Tra i simboli presentati figura anche una lista 'Io non voto'. Il contrassegno è stato depositata da Carlo Gustavo Giuliana, palermitano ma residente da trent'anni a Belluno. «Sembra un ossimoro ma non lo è - spiega Giuliana -. 'Io non voto' è il primo partito d'Italia se si considera che l'area dell'astensionismo rappresenta oltre il 40% degli elettori. Perché non dare visibilità a chi non vota?».

I SIMBOLI PIÙ STRANI
Tanti i loghi di piccoli movimenti e realtà territoriali, alcuni dei quali a dir poco particolari. Come i due simboli presentati da Loreto Aratari, 74 anni, dal volto rubizzo e un forte accento abruzzese, leader del movimento Lega Federale del Sud che promette, in caso di vittoria, di «mandare a casa quelli che c'hanno governato da venti anni a questa parte e portarli tutti all'isola di Pianosa, nudi. E levargli tutti i peli che hanno».
O ancora Domenico Savio, settantaduenne segretario del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista: «L'unico vero partito comunista della classe lavoratrice oggi esistente in Italia. Il primo punto del nostro programma è cambiare l'attuale costituzione borghese della Repubblica Italiana, attraverso l'elezione di una apposita costituente che introduca i primi elementi di una società socialista».
Non potevano mancare gli estremisti di destra, come Raffaele Bruno, segretario nazionale del Movimento Idea Sociale che si autodefinisce «erede di Pino Rauti»: «Noi ci presentiamo in molte regioni d'Italia, correndo da soli, per affermare un dato storico, la presenza dei missini in Italia, con un programma ben preciso, la tutela dello stato sociale e dei diritti degli indifesi». Della stessa area anche il Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, i cui rappresentanti si sono presentati davanti al Viminale con una camicia marroncina e un cravattino nero, che qualcuno potrebbe aver scambiato per una divisa nazista: «Noi siamo italiani perciò tra i nostri punti c'è anche che non dobbiamo più usare l'inglese, io infatti non sono la candidata premier sono il capo perché premier è una parola inglese -, spiega Maria Antonietta Canizzaro, “capo” del movimento che si definisce “nazionalista e conservatore”.
Tra i simbolo presentati anche quello della Fratellanza Donne, movimento presieduto da Mirella Batini: «Il punto fondamentale del nostro programma è la carta dei diritti delle donne, non siamo né di destra né di sinistra». O ancora il Movimento Autonomo degli Autotrasportatori Europei.

http://www.unita.it/italia/m5s-ingroia-e-monti-br-dalle-liste-civetta-ai-loghi-copiati-1.478147

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