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sabato 8 dicembre 2012

Obama con Morsi, le strade del Cairo no


Il presidente Usa applaude al dialogo proposto da Morsi e tace sulla Costituzione contestata dalle opposizioni. OGGI CONVOCATE ALTRE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA

 Il Cairo, 07 dicembre 2012, Nena News  - «Tutti i leader politici devono chiarire ai loro sostenitori che la violenza è inaccettabile... E' essenziale che i leader egiziani accantonino le differenze e si accordino su una strada che consenta all'Egitto di andare avanti». Lo ha detto Barack Obama la scorsa notte al presidente egiziano Mohamed Morsi, aggiungendo che il dialogo tra le parti deve avvenire senza precondizioni.

Washington, che negli ultimi mesi ha stretto i rapporti con gli islamisti al potere in Egitto, giudica con favore il discorso alla nazione pronunciato ieri sera da Morsi che pure non è andato oltre la proposta di un incontro domani con le opposizioni.

Più di tutto il presidente egiziano, che il 22 novembre si è attribuito poteri eccezionali, ha confermato che si terrà regolarmente il 15 dicembre il referendum sulla nuova Costituzione, duramente contestata dalle opposizioni. Ieri sera ha promesso soltanto che varerà una nuova assemblea costituente se vincerà il "no" al referendum. Possibilità remota poichè i Fratelli musulmani, sostenuti da altre formazioni islamiste, stanno presentando alla popolazione egiziana il referendum sulla Costituzione come un voto a favore o contro dell'Islam. L'approvazione della nuova carta costituzione e' quasi certa prevedono gli analisti egiziani.
Per questo Morsi vuole andare ad ogni costo al voto alla data prevista, in modo da poter affermare di aver ottenuto il via libera della maggioranza del popolo egiziano.

«La minoranza deve accettare il volere della maggioranza», ha detto Morsi in riferimento alle vittorie elettorali ottenute dal suo movimento, i Fratelli Musulmani, e dagli altri movimenti islamisti. «Siamo una nazione, nessuno ci divida...intendo tutelare la libertà di espressione« in Egitto, ma non «gli appelli al colpo di Stato», ha aggiunto denunciando «omicidi e sabotaggi» che avrebbero compiuto chi lo contesta nelle strade. Ha quindi invitato i leader delle opposizioni a partecipare domani ad un incontro di dialogo nazionale per risolvere la crisi.

E' forte la delusione tra gli oppositori. «Il discorso di Mohamed Morsi chiude la porta a ogni dialogo», ha commentato Mohammed ElBaradei, uno dei leader del Fronte di Salvezza Nazionale. Un secc «no» a Morsi è giunto dal movimento dei giovani del 6 Aprile, protagonista della rivoluzione contro l'ex presidente Mubarak.

Nelle strade la tensione resta alta. La scorsa notte al Cairo è stato dato alle fiamme il quartier generale dei Fratelli Musulmani. La Guardia Repubblicana ieri pomeriggio aveva fatto allontanare sostenitori e oppositori di Morsi dal palazzo presidenziale ma in direzione dell'edificio hanno continuato a marciare cortei di oppositori.

Oggi si temono nuovi gravi scontri tra sostenitori e oppositori di Morsi durante le manifestazioni di protesta convocate per questo pomeriggio. I morti sono stati già sette, i feriti oltre 600. Nena News

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=43405
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