Le Carte Parlanti

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Mundimago

venerdì 28 settembre 2012

Regione Sicilia: Fava estromesso, entra la Fiom


 Non sarà Claudio Fava il candidato alla presidenza della Regione Sicilia per la sinistra unita e per l’IdV. Il motivo è legato ad una ragione meramente burocratica, il candidato avrebbe dovuto risultare residente in un Comune della Sicilia 45 giorni prima delle elezioni, ma ha presentato tale richiesta con alcuni giorni di ritardo. Sulla vicenda, che come è noto ha certamente rilevanza politica nazionale, ha ritenuto opportuno intervenire il “ministro tecnico” dell’interno Annamaria Cancellieri, rilevando che Claudio Fava non poteva essere candidato.

 Un “golpe” secondo l’esponente di Sel, che evidentemente serve a scoraggiare la volontà popolare di esprimere il consenso ad una Sicilia diversa e di rottura con il passato, un golpe a cui le forze che si erano raccolte in una coalizione di alternativa, hanno cercato rapidamente di trovare modo di reagire. E la reazione è di quelle che fanno comprendere come, lontana dalle cronache standardizzate della politica, esista anche in Sicilia un tessuto in grado di esprimere candidature in cui il contenuto è più importante del nome attorno a cui ci si concentra. Sembra ormai assodato che sarà Giovanna Marano, presidente del comitato centrale della Fiom e fino a poco tempo fa segretaria regionale della Fiom nell’isola. Una donna, forte e determinata, che ha sempre avuto come epicentro del proprio agire politico e sindacale, le tematiche legate al lavoro e questo pesa in una delle regioni con il più alto tasso di disoccupazione in Italia.  «La scelta di candidare Giovanna Marano  -ha dichiarato Paolo Ferrero - è per noi un’ottima scelta.

Compagna di grandi capacità con una forte esperienza nella Fiom, garantisce la possibilità di costruire una alternativa in Sicilia e di confermare la coalizione tra Sinistra e IdV che rappresenta la vera novità di queste elezioni regionali. È una candidatura che mette al centro i temi del lavoro che sono il più grave problema della Regione Sicilia. Colgo l’occasione per esprimere il mio dispiacere per gli inconvenienti che hanno determinato l’impossibilità di candidare Claudio Fava alla Presidenza della Regione Sicilia.

 Apprezziamo infine la scelta di Fava di continuare a lavorare con Giovanna Marano, per il rinnovamento della Sicilia, come vicepresidente designato». Manca un mese alla scadenza elettorale e sarà importante che il “ticket” fra Giovanna Marano e Claudio Fava si imponga nella campagna, i contenuti per non veder diminuito il consenso già acquisito ci sono tutti, sarà importante che tutte le forze che compongono l’alleanza siciliana, FdS, Sel, Verdi, IdV e liste civiche si impegnino in ogni modo per far fallire il progetto di chi voleva vedere, anche in Sicilia, lo scontro ridotto ad un centro sinistra legato al peggior malaffare e alla destra berlusconiana, anche essa divisa. 

http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/9/27/26683-fallisce-il-tentativo-di-stroncare-la-sinistra-in-sicilia/#.UGSYOkJFpRY.facebook-


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giovedì 27 settembre 2012

Partecipate al sondaggio sulle Regioni

 Regioni dei maiali


L'articolo 114 della Costituzione Italiana recita: "le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione".
L'articolo 117 puntualizza i poteri dello Stato: "Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, immigrazione; rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie;organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali;ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale;cittadinanza, stato civile e anagrafi;giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; norme generali sull'istruzione; previdenza sociale; legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali."
Le Regioni sono enti per nulla autonomi dai poteri limitati quasi esclusivamente alla Sanità a cui viene destinata la quasi totalità delle spese di bilancio, il resto va in strutture, stipendi, missioni, promozione, feste in costume, rimborsi spese. A capo di questi enti c'è il Governatore che taglia nastri di ospedali inutili ed ha come unico potere quello di indebitare la Regione. I debiti delle Regioni e delle Province autonome ammontavano al primo gennaio a più di 17 miliardi di euro (*), al primo posto il Lazio, seguito da Piemonte, Lombardia, Sicilia, Campania e Sardegna. Fatta l'Italia, sono stati fatti debiti degli italiani. Chi controlla le spese delle Regioni? La Corte dei Conti, i solerti giornalisti delle notizie post datate come è avvenuto nel Lazio, il Governo? Chi? L'Italia delle Regioni è la caricatura di uno Stato federale, la cui architettura è il parto di uno Stato ferocemente centralista. Una voce di spesa, un modo eccellente per finanziare i partiti allargando i portafogli di spesa a livello locale. Le Regioni nascono dalle profonde differenze tra i popoli della nostra Penisola. Sono a tutti gli effetti inutili. Vanno ripensate completamente con un reale trasferimento di poteri da Roma alle amministrazioni locali con un controllo della spesa da parte dei cittadini o eliminate.Tertium non datur. Il Lazio è solo l'inizio dell'apertura del vaso di Pandora e del recinto dei maiali.

Partecipate al sondaggio sulle Regioni. Sarà chiuso alle 14.00 di domani 28 Settembre.

http://www.beppegrillo.it/2012/09/le_regioni_dei_maiali.html
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Regioni : taglio di 300 consiglieri



Presentata a Napolitano e al Governo, obiettivo ridurre spese
I costi di funzionamento di giunte e consigli regionali
Alcuni numeri delle riduzioni

Le regioni hanno presentato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al Governo una proposta per il taglio dei costi. 'Unanimemente le regioni vogliono condividere col governo un percorso per ridurre i costi della politica', ha detto Stefano Caldoro, governatore della Campania, a margine dei lavori della Conferenza delle regioni. 'C'è il clima giusto - ha aggiunto per affrontare con decisione queste questioni, partendo dalla trasparenza'. Dopo il caso Lazio, quindi si cerca di tagliuzzare in particolare i finanziamenti ai partiti e alle regioni. La conferenza dei governatori ha proposto un terzo dei consiglieri regionali in meno in tutta Italia: circa 300.

Alcune regioni hanno già dato i numeri. In Friuli Venezia Gilia di passerà da 59 a 48 consiglieri, in Abruzzo da 45 a 31. La Regione Lazio prevede la riduzione da 70 a 50.

Le spese delle Regioni nel 2012:

Valle d'Aosta 16.292.304
Piemonte 74.196.575
Lombardia 67.503.200
Veneto 70.579.244
Trento 13.194.950
Bolzano 11.605.098
Friuli Venezia Giulia 23.693.800
Liguria 31.747.000
Emilia Romagna 36.487.829
Toscana 73.872.033
Umbria 25.036.382
Marche 21.494.599
Lazio 138.834.051
Abruzzo 28.527.000
Molise 36.225.145
Campania 83.932.260
Puglia 44.219.583
Basilicata 23.538.600
Calabria 71.290.500
Sicilia 162.200.000
Sardegna 104.368.00

 RIMANE PER ORA UNA PROPOSTA , SULL'ONDA DEI FATTI DELLA REGIONE LAZIO ,

SE NE PARLERA' NEL 2014 PER L' ATTUAZIONE DEI TAGLI .

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Catena Umana Attorno Al Parlamento Italiano 29/9








ATTENZIONE ALLE MANIFESTAZIONI ORGANIZZATE PER IL PROSSIMO 29 SETTEMBRE A TUTTI I COMPAGNI E GLI AMICI ANTIFASCISTI, CON PREGHIERA DI ESTENDERE AL MASSIMO QUESTA INFORMAZIONE, COMUNICHIAMO CHE UNA  PAGINA COSTITUITA RECENTEMENTE SU FACEBOOK ( questo è il link della pagina incriminata: http://www.facebook.com/CATENAUMANA.PARLAMENTO.ITALIANO ) HA ORGANIZZATO UNA MANIFESTAZIONE IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE TRA CUI Roma, Avellino, Bari, Brescia, Cuneo, Lucca, Padova, Palermo, Pescara, Rimini, Udine. con lo
scopo evidente di creare violenze e tentativi di rivolta, non vogliamo entrare nel merito della giustezza o meno di una legittima rivolta ma il solo fatto che questa pagina sia stata creata da sporchi personaggi e luridi fascisti di FORZA NUOVA, nascosti come topi nelle loro fogne dietro parole d'ordine rivoluzionarie, deve mettere bene in guardia quanti, ignorando chi fosse realmente dietro a questo gruppo, hanno inteso appoggiare le manifestazioni. VI PREGHIAMO DI STIGMATIZZARE L'ANNUNCIO PUBBLICATO IN QUESTA PAGINA NEOFASCISTA E DI CONTROLLARE LA VERITÀ CHE VI STIAMO COMUNICANDO E DI FAR GIRARE, IL PIÙ POSSIBILE IL NOSTRO APPELLO. VI PREGHIAMO ANCHE DI CONTROLLARE SULLA PAGINA DEL SIG. FIORE, MASSIMO ESPONENTE DI FORZA NUOVA, CHE STA DIFFONDENDO PRESSO I SUOI ACCOLITI LA DATA DELLA MANIFESTAZIONE DEL 29 SETTEMBRE. GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE E, NEL MENTRE VI RINNOVIAMO L'INVITO A CANCELLARE LA VOSTRA EVENTUALE ADESIONE, VI PREGHIAMO DI FAR GIRARE QUESTO COMUNICATO DOVUNQUE E PRESSO CHIUNQUE CONOSCIATE. GRAZIE.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=274465739326437&set=a.196517970454548.33997.196486440457701&type=1

https://www.facebook.com/pages/Roberto-Fiore/88329995855?ref=ts

sabato 6- 10 - Ecco la CATENA... 3 poi 9 poi 17 poi 31 adesso sono in 43
ECCO UN VIDEO DELLA PIAZZA

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 GIUDICATE VOI



IN QUESTA PAGINA TROVATE TUTTI I LINK A CONFERMA

https://www.facebook.com/events/209072379223323/209358669194694/?notif_t=event_mall_reply


Proibire le manifestazioni di Forza Nuova

Appello del presidente nazionale dell'Anpi al ministro degli Interni
"È una vergogna!". Questo il primo commento del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, sulla notizia che il movimento neofascista "Forza Nuova" ha deciso di scendere in piazza in molte città il prossimo 29 settembre.
"Già da tempo denunciamo - spiega Smuraglia - il rifiorire di rigurgiti fascisti, in tante forme, ma sempre con i soliti vessilli, i soliti richiami a ideologie fasciste e naziste, da tempo sconfitte e superate. Adesso, abbiamo la concomitanza di undici manifestazioni in altrettante piazze; e per parlare di futuro, ma soprattutto di rivoluzione. Ci sarà qualcuno che abbia il coraggio di vietarle? Ci sarà qualcuno nelle istituzioni pubbliche che abbia chiara la concezione che emerge da tutta la Carta Costituzionale, di assoluta contrarietà ad ogni forma di fascismo? Ci sarà qualcuno che ricorderà che il fascismo è anche quello delle leggi razziali e delle persecuzioni contro gli ebrei e che questo basta, da solo, per rendere penalmente illegittima, ai sensi della legge Mancino, qualunque manifestazione che a quella ideologia si richiami, o ne faccia apologia o mostri di volerne continuare, in qualunque forma, la tragica esperienza? Ci sarà qualcuno che comprende la gravità della parola rivoluzione, specialmente in bocca  di forze fasciste? "
"Vorremmo tanto che fosse così, che Governo, Ministero degli interni, Prefetti, Questori avessero sotto mano la  Carta Costituzionale e  verificassero l'incompatibilità con essa delle manifestazioni preannunziate, traendone le conseguenze. Soprattutto, vorremmo che si considerasse che non si tratta (solo) di un problema di ordine pubblico, ma di coerenza con i principi costituzionali".
Smuraglia manda una precisa richiesta alle autorità competenti: "Chiediamo di essere coerenti con la Costituzione a cui hanno giurato fedeltà e di impedire lo scempio che si intende proporre nelle nostre città e particolarmente in quelle che tanto hanno sofferto per colpa del fascismo e che hanno sempre dimostrato una netta e precisa volontà antifascista".
"Un appello particolare - precisa il presidente dell'Anpi - lo rivolgiamo al Ministro degli Interni, che in varie occasioni ha mostrato saggezza e coerenza democratica: intervenga e faccia il suo dovere, impartendo le opportune disposizioni per tranquillizzare i tanti cittadini che fremono al solo ricordo del fascismo e non tollerano che chicchessia ce ne riproponga  l'immagine ed i simboli, arricchendoli con propositi rivoluzionari?".
Naturalmente conclude Smuraglia "noi vigileremo, per parte nostra; ma il compito fondamentale è di chi è stato delegato a garantire, ad ogni livello, l'assoluto rispetto dei fondamenti e dei principi di una Costituzione profondamente e intrinsecamente antifascista". "La democrazia deve essere difesa e garantita, prima di tutto,  da parte dei pubblici poteri. Ad essi ci rivolgiamo perché vogliano e sappiano svolgere il ruolo che loro spetta in un Paese democratico".

link permanente a questa pagina: http://anpi.it/a774/


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MADRID: CARICHE E PROIETTILI DI GOMMA CONTRO GLI INDIGNADOS


MADRID CARICHE E PROIETTILI DI GOMMA CONTRO GLI
INDIGNADOS CHE CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL GOVERNO , VOGLIONO STANARE I TOPI DAL PARLAMENTO E UNA NUOVA COSTITUENTE -
1.300 MERCENARI FERMANO 10.000 INDGNADOS
Gli Indignados radunati nei pressi delle Cortes sono diverse migliaia, oltre 10mila per gli organizzatori, seimila per le autorità, e manifestano ininterrottamente dal tardo pomeriggio invoca

ndo le «dimissioni del governo». La folla è circondata da un folto spiegamento di forze dell'ordine, oltre 1.300 agenti in assetto antisommossa. I manifestanti chiedono il «salvataggio» della democrazia «sequestrata» dai politici e una nuova Costituzione. Contestate soprattutto le misure di austerity disposte dall'esecutivo Rajoy, che vanno a colpire soprattutto le classi più esposte.

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 L’urlo unico del popolo spagnolo si leva ininterrottamente per tutta la notte: “Dimissioni!”.
Migliaia di Indignados hanno ieri circondato il Parlamento, tentando di rompere il cordone di sicurezza imposto dalle autorità. Nella carica sono rimaste ferite più di sessanta persone tra manifestanti e forze dell’ordine e al momento 28 sono state arrestate.
La manifestazione è iniziata pacificamente nel primo pomeriggio, ma già alle 19.00 la situazione in Plaza Neptuno è degenerata.
Sono stati lanciati oggetti e la calca ha iniziato a spingere per oltrepassare le barriere di ferro che dividono la piazza dall’entrata alla Camera.
Organizzatore e coordinatore della protesta è il movimento 25-S intenzionato a dare una dimostrazione simbolica della volontà delle persone di circondare il Parlamento perché ritorni alle dipendenze della democrazia popolare. Per i manifestanti le decisioni del Parlamento non tengono in considerazione le necessità della popolazione mentre garantiscono il via libera alle speculazioni finanziarie.
I tagli del Governo spagnolo si sono infatti concentrati su pensioni, stipendi e aiuti sociali, mentre la disoccupazione è arrivata al 25%. Come se non bastasse un altro problema interno preoccupa il destino della Spagna: la Catalogna, regione al sud del Paese la cui voce indipendentista non si è mai sopita, preme per un suo distacco e probabilmente la decisione verrà presa nell’ambito di votazioni anticipate del 25 novembre.

POLIZIA PICCHIA UN LORO INFILTRATO!!! - MADRID 26 settembre 2012
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Ecco la prova che i poliziotti usano infiltrati in borghese per creare casino!!! e sono poi quelli che danno fuoco ai negozi e alle auto per far sì che i telerincoglioniti che guardano la TV di potere, credano che i manifestanti siano tutti dei pazzi esaltati! ECCOVI LA PROVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! Diffondetela!!!! siete autorizzati a copiare questo video sul vostro canaleeee!!!!
http://politica.elpais.com/politica/2012/09/24/actualidad/1348515446_560081.html

diretta video http://elpais.com/politica/2012/09/24/actualidad/1348515446_560081.html

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Vicenda Sallusti giusta condanna

quello di cui parliamo non e' la libertà di stampa



questo signore e' un diffamatore un provocatore verso qualunque entita' progressiva e progressista, contro la sinistra in generale...strumento di reprssione............quello di cui parliamo non e' la libertà di stampa...quello di cui parliamo e' di uno che usa la stampa ( ben protetto e foraggiato) come una clava e che ogni volta dice il falso...un po' di galera non fa' male...conoscera' i luoghi dove la gente come lui manda gli ultimi; e non ne facciamo un santo.


In questi giorni si dibatte molto della vicenda di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale. Vediamo di riassumerla: nel 2007 una ragazzina di 13 anni scopre di essere incinta e decide di abortire. Ne parla alla madre, che è d'accordo con lei; ma non al padre, nel timore di una sua reazione. Seguendo la legge 194 sull'interruzione di gravidanza, non potendo avere l'ok del padre, si rivolgono al giudice per avere l'ok all'interruzione di gravidanza. Avuta, la ragazza abortisce. Tuttavia, il trauma psicologico legato all'aborto stesso è pesante per la ragazza che comincia ad avere problemi a scuola e per questo ne parla La Stampa. Il giorno dopo, su Libero, compare un articolo, a firma Dreyfus, nel quale c'è scritta una ricostruzione molto lontana dal vero, nel quale si dà la colpa ad entrambi i genitori della ragazza (il padre in realtà seppe tutto a cose avvenute), al giudice che - secondo l'articolo - aveva costretto la ragazza ad abortire e al ginecologo che si era prestato.

 E si concludeva invocando per tutti loro la pena di morte. 
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SI INVOCA LA LIBERTA' DI STAMPARE QUESTO ??? 
SECONDO ME GIUSTA LA CONDANNA -

 Il giudice Giuseppe Cocilovo si sentì diffamato e presentò querela. SI appurò che a scrivere l'articolo era stato Andrea Monticone e venne rinviato a giudizio, insieme a Sallusti, responsabile in quanto allora direttore del quotidiano. Al termine del primo grado Sallusti venne condannato a una multa di 5000 euro, Monticone di 4000. Ma la Procura e il magistrato fecero ricorso in appello. Al termine del processo di secondo grado, Sallusti venne condannato a 14 mesi di reclusione e Monticone a 12. E qui attenzione a due particolari su cui nessuno si sofferma. Innanzitutto Sallusti dice che la condanna è stata causata dal fatto che l'avvocato che gli era stato messo a disposizione dalla proprietà di Libero non si è presentato. Ma lui dove era? Se l'avvocato era così poco affidabile, perchè non ci è andato di persona? Come imputato è suo diritto. Quindi è inutile prendersela con altri. Inoltre, per essere avvocati in Corte d'Appello servono alcuni anni di esperienza. Quindi l'avvocato d'ufficio di certo non era uno sprovveduto. E, salvo prova contraria, si deve presumere che abbia fatto del proprio meglio.
Il secondo particolare è il differente trattamento avuto dai due giornalisti. A Monticone è stata riconosciuta la sospensione condizionale della pena (cioè la pena non viene scontata, se nei 5 anni successivi alla sentenza non commetti altri reati. Altrimenti sconti questo e quello), a Sallusti no. Perchè? Semplice, perchè Sallusti ha numerose altre condanne definitive per diffamazione e numerose denunce. La sospensione condizionale è una sorta di incoraggiamento: il giudice che dice all'imputato "Questa volta hai sbagliato, ma se non lo fai più, non ci sono conseguenze definitive". Per lo stesso motivo sul certificato penale di Monticone, se qualcuno dovesse richiederlo, questa sentenza non appare (tecnicamente viene definita "non menzione"). Ma questo non si può fare per Sallusti. E attenzione: oggi il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione ha detto che i giudici di secondo grado hanno fatto benissimo a fare così, perchè Alessandro Sallusti non si merita la sospensione condizionale della pena.
Resta il problema: perchè si è passati dalla multa alla pena detentiva? Il terzo comma dell'articolo 595 del Codice Penale recita: "Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516". Qualcuno che finora è stato attento potrebbe dire: "Ma come mai, se la multa è fino a 500 euro, Sallusti è stato condannato a pagarne 5000?". Il motivo è semplice. Esiste una legge che prevede che quando la pena è inferiore ai 6 mesi, si può chiedere di sostituirla con una multa, al ritmo di 250 euro al giorno. Evidentemente in primo grado Sallusti era stato condannato non ad una multa, ma a 20 giorni di reclusione, converiti in una multa. Evidentemente i giudici di secondo grado hanno ritenuto - come è loro diritto - che la pena fosse troppo lieve e l'hanno aumentata. Non capisco: va bene solo quando lo fanno con gli extracomunitari?
Questi sono i fatti. La cosa strana è che si è sollevato un coro unanime a favore di Sallusti. Per lo più con argomenti che nulla c'entrano copn i fatti. Tutti gli esponenti dei partiti politici e praticamente tutti i giornalisti che contano hanno scritto a favore di Sallusti. E fin qui ci può stare.
Quello su cui non ci si può stare sono gli argomenti utilizzati. Il principale è la libertà di stampa, che sarebbe minacciata da questa sentenza. Dichiarazione ridicola, se ricordiamo che nel mondo siamo oltre l'80esimo posto come libertà di stampa e che la metà dei Paesi africani sono davanti a noi in questa classifica. Anche perchè nulla impedisce a Sallusti ove venisse recluso (e non sarà così) di scrivere lo stesso. Non potrebbe coordinare il Giornale, ma scrivere articoli sì. Quindi in base a cosa è limitata la libertà di stampa?
 In realtà non vedo alcuna limitazione alla libertà di stampa. Io, come giornalista non mi sento limitato. Basta evitare di diffamare. E' così difficile? Per prendere i grossi nomi, abbiamo un Marco Travaglio che non è mai stato condannato per diffamazione. Se vogliamo puntualizzare ha un processo in cui è stato prescritto, ma la sentenza di secondo grado prevedeva solo una condanna a 1000 euro (anche qui probabilmente una pena a 3-4 giorni convertita in multa). E ci sono tanti altri giornalisti famosi che hanno la fedina penale pulita. Poi, per carità, l'imprevisto può sempre capitare (soprattutto quando si usa il trucco del processo civile), ma allora pazienza. E' chiaro che però se ad uno capita molto spesso, vuol dire che se le va a cercare.
In realtà, il vero gioco si chiama strumentalizzazione. Il Giornale ha iniziato, usando questa situazione per fare i martiri; in questo aiutato anche dai politici e da Napolitano che, come è sua costumanza, ha subito interferito ignorando i suoi doveri istituzionali e costituzionali. Ma la sostanza è completamente diversa. La sostanza è che Alessandro Sallusti, come direttore di Libero, ha fatto pubblicare un articolo che in primo e in secondo grado è stato considerato diffamatorio dai magistrati e quindi dovrà pagare. Una multa, una pena detentiva, che differenza fa? Tanto, anche se alla fine venisse confermata la pena detentiva, dopo un paio di giorni Sallusti otterrebbe l'affidamento ai servizi sociali, una misura prevista dalla legge per tutti quelli che vengono condannati a meno di 3 anni di reclusione. E quindi tornerebbe libero, anche se dovrebbe sottostare ad alcuni obblighi (per esempio non potrebbe più comparire in TV). 

di Antonio Rispoli

http://www.julienews.it/notizia/editoriali/la-vicenda-sallusti-perch-strumentalizzare-un-fatto-semplice/278906_editoriali_11_1.html
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Ingroia, cronaca di una minaccia annunciata




Non c’è pace per la procura di Palermo. Non erano bastate le polemiche all’indomani della conclusione delle indagini sulla trattativa tra mafia e Stato. Da quel giorno le baruffe non sono mai state placate e il “tutti contro tutti” di questi giorni ricorda il 1989 e il 1992, periodi terrificanti per la magistratura antimafia. Il pool co

ordinato da Antonio Ingroia viene costantemente assaltato: dalla politica, dai vertici dello Stato, dal Consiglio superiore della magistratura, persino dai colleghi. Oggi quindi la notizia delle minacce telefoniche giunte al procuratore aggiunto al centralino del Palazzo di Giustizia di Palermo non sorprendono affatto. Anzi, si potrebbero definire “minacce annunciate”. Perché è naturale che, nel momento in cui un magistrato che ha condotto indagini delicatissime su mafia e politica viene aggredito ‘istituzionalmente’, invece che difeso e sostenuto, ci si senta quasi legittimati a minacciarlo di morte.

E’ sintomatica, del resto, la richiesta degli atti dell’inchiesta sulla Trattativa da parte della Corte Costituzionale, che vuole dalla procura palermitana tutti i documenti considerati necessari per esprimersi sul trattamento riservato alle intercettazioni che coinvolgono il Presidente della Repubblica, per la sua esclusiva colpa di aver offerto aiuto all’odierno imputato Nicola Mancino. Sia chiaro: potrebbe trattarsi, forse, di una procedura legittima, seppure davvero inusuale (inedita, secondo il Fatto Quotidiano). Viene, però, da rabbrividire se si mette questa sollecitazione a vulnerare il segreto investigativo e le stesse strategie dell’organo inquirente al cospetto dell’imbarazzante e arrogante muro di silenzio che è stato messo in campo manu militari per nascondere ai cittadini il contenuto dei colloqui Napolitano-Mancino. In gergo sportivo si chiamerebbe ‘invasione di campo’. La richiesta di violare il segreto investigativo lascia sbigottiti. Come è significativo, forse ancor più, che i termini per il ricorso siano stati severamente accorciati, in modo da far pressioni sull’udienza preliminare del processo per la trattativa Stato-mafia, fissata per il prossimo 29 ottobre.

Detto questo, restano l’amarezza e la profonda preoccupazione per gli attacchi indecenti che un magistrato è costretto a subire se vuole fare seriamente il proprio lavoro. E non può essere una giustificazione il fatto che ‘tanto Ingroia è abituato’. Non ci si abitua mai ad un Paese che troppo spesso dimentica le vittime e, quando le ricorda, a fatica riesce a distinguerle dai carnefici. Accade quando si toccano i nervi scoperti, quando si scava troppo nel profondo e si rischia di rivelare verità inconfessabili.

I cittadini onesti, disorientati, si staranno chiedendo: e adesso che succede? Succede che Antonio Ingroia aspetterà la pronuncia del Gup Piergiorgio Morosini sulla Trattativa, prima di andare via da Palermo. La minaccia non gli impedirà di portare a termine il lavoro costruito insieme ai colleghi del pool. Succede che le indagini della procura non si fermeranno, perché c’è da ricostruire dal punto di vista giudiziario un pezzo della nostra storia recente, le cui ferite non sono mai state rimarginate. Succede che resteremo qui a sperare che nessun organo dello Stato voglia rendersi complice dell’emarginazione di Ingroia. Sappiamo bene, perché ne abbiamo avuto testimonianza, quanto questo possa essere rischioso.

Questo, oggi, davanti a una situazione che sembra la fotocopia delle persecuzioni riservate a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è in realtà un dovere civico, per ogni cittadino italiano che abbia a cuore la democrazia repubblicana e la carta costituzionale. Anche a costo di dover resistere alla iattanza delle vette più alte del Palazzo, rispetto al quale oggi forse sarebbero insufficienti, quasi buoniste, perfino le analisi di Pierpaolo Pasolini.

di Sonia Alfano

da Il Fatto
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I CITTADINI FARANNO QUEL CHE I PORCI SI RIFIUTANO DI FARE




E’ possibile che, dopo lo sfacelo della Regione Lazio, il Pdl si decida a far uscire la legge sulla corruzione dal binario morto sul quale l’aveva abbandonata. Tanto, confessano ai giornalisti i parlamentari di quel partito, per loro cambierà ben poco.
Purtroppo hanno ragione. Gli scandali che sono già scoppiati e quelli che probabilmente arriveranno dicono che sarebbe urgentissimo varare norme drastiche contro la corruzione, il peculato e l’appropriazione indebita di denaro pubblico, senza perdere un secondo in più. Il governo, che se fosse davvero tecnico sarebbe il più adeguato a fare una legge vera senza guardare in faccia a nessuno, fatica persino a far passare questi pannicelli caldi. Noi dell’Italia dei Valori lo diciamo da quando la legge è stata approvata alla Camera, e non ci stancheremo di ripeterlo ovunque, in Parlamento e nel Paese. Una legge che non tiene conto della dazione ambientale non è sufficiente. Ma questi pensano davvero che la concussione richieda minacce esplicite e che non si basi invece su mezze parole, sul far capire, su allusioni apparentemente vaghe e in realtà chiarissime per i diretti interessati?
Allo stesso modo, servirà a ben poco ripulire questa o quella topaia infetta se non si mette mano all’origine dell’infezione che è il finanziamento pubblico ai partiti. Se le nuove norme sulla corruzione attualmente in vaglio, seppure necessarie, non sono sufficienti, quelle in vigore sul finanziamento ai partiti e ai gruppi sono addirittura dannose e controproducenti. Servono solo alla casta per salvare capra e cavoli: tenersi i soldi, anzi portarsene a casa più di prima, e fare la bella figura di chi vuole cambiare le cose di fronte agli elettori.
Ma quello che non fa il Palazzo lo faranno i cittadini con il referendum presentato dall’Italia dei Valori che abolisce il finanziamento ai partiti, e con quello che elimina il doppio stipendio per i parlamentari. In ottobre inizieremo a raccogliere le firme e io non ho nessun dubbio sul fatto che saranno un oceano e daranno da subito un segnale chiarissimo.
Mi rivolgo pertanto ai cittadini affinchè ci aiutino a raccogliere le firme necessarie, perchè i partiti non ci aiuteranno mai.

http://www.antoniodipietro.it/2012/09/quello-che-il-palazzo-non-vuole-fare-lo-faranno-i-cittadini?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quello-che-il-palazzo-non-vuole-fare-lo-faranno-i-cittadini

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..AMORE..: Sogni proibiti degli italiani

italiani


sogni proibiti degli italiani

 Uomini: questione di numeri

Il desiderio maschile è molto basic, la trasgressione numero uno per eccellenza è numerica: l'uomo desidererebbe fare sesso con più di una partner, con tutte le varianti del caso (con due donne, due uomini e una donna, in gruppo, ecc). Alla base, una spinta ad affermare la propria potenza amatoria e il potere eccitante della vista: in questo contesto l'uomo è partecipe ma anche spettatore.-
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..AMORE..: Sogni proibiti degli italiani: sogni proibiti degli italiani  Uomini: questione di numeri Il desiderio maschile è molto basic, la trasgressione numero uno per eccel...

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martedì 25 settembre 2012

25 settembre: GIORNATA MONDIALE DELL'ATASSIA


25 SETTEMBRE - GIORNATA MONDIALE DELL'ATASSIA

DI COSA SI TRATTA:
L'atassia (dal greco ataxiā, disordine) è un disturbo consistente nella progressiva perdita della coordinazione muscolare che quindi rende difficoltoso eseguire i movimenti volontari.

Il centro della coordinazione dei movimenti muscolari è il cervelletto che elabora gli impulsi portati ai muscoli dal midollo spinale e dai nervi periferici. L'atassia può quindi essere provocata da problemi sia a livello del midollo spinale che a livello dei nervi periferici.

Le conseguenze si manifestano con la mancanza di coordinazione fra tronco e braccia, tronco e capo, ecc. Vi sono inoltre dei disturbi associati, quali incoordinazione dei movimenti dell'occhio, incontinenza, difficoltà di deglutizione e movimenti involontari di arti, capo e tronco.

Vi sono quattro tipi di atassia:

-atassia cerebellare, con lesione neoplastica, infiammatoria o vascolare del cervelletto;
-atassia sensitiva, causata da lesioni a livello delle fibre propriocettivo di grosso diametro a livello del sistema nervoso periferico, oppure a livello del midollo spinale lungo i cordoni posteriori. Le patologie responsabili di atassia sensitiva sono molteplici e comprendono: patologie autoimmuni, infettive, metaboliche, tossiche, genetiche, neoplastiche e paraneoplastiche

-atassia labirintica, in cui è coinvolto l'orecchio interno;
-atassia cerebrale, in cui è coinvolta la corteccia della regione frontale, temporale o parietale.
L'atassia è sintomo delle cosiddette sindromi atassiche, malattie genetiche ed ereditarie come l'atassia-teleangectasia, l'atassia di Friedreich, le atassie spinocerebellari, l'atassia di Charcot-Marie-Tooth, l'atrofia cerebellare, l'atassia olivo-pontocerebellare, di infezioni virali, encefaliti, lesioni al sistema nervoso centrale o al midollo spinale, intossicazione da sostanze come stupefacenti, antiparassitari come il bromuro di metile e alcool, esposizione a radiazioni.

fonte:wikipedia


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lunedì 24 settembre 2012

Grillo a Parma: "Dietro di me ci sono solo io"


Grillo a Parma: "Dietro di me ci sono solo io" "Dietro Casaleggio c'è Casaleggio e dietro di me ci sono io". Così Beppe Grillo, da Parma, ha rilanciato il proprio Movimento 5 stelle in un momento nel quale non mancano le polemiche, interne ed esterne. Il comico, poi, ha denunciato un particolare accanimento sul Comune di Parma "perché - a suo avviso - a Parma c'è il Movimento 5 stelle". - - Parma (TMNews) - "Dietro Casaleggio c'è Casaleggio e dietro di me ci sono io". Così Beppe Grillo, da Parma, ha rilanciato il proprio Movimento 5 stelle in un momento nel quale non mancano le polemiche, interne ed esterne. Il comico, poi, ha denunciato un particolare accanimento sul Comune di Parma "perché - a suo avviso - a Parma c'è il Movimento 5 stelle". - -
 invito tutti a vedere il discorso di Beppe Grillo a Parma.. forse capirete perché le tv e i giornali non ne parlano.. .
i giornali e i tg nazionali hanno riportato piccoli stralci del discorso di Grillo tralasciando stranamente, la parte più pesante ed interessante delle sue parole, come se non fossero mai state neppure pronunciate... Grillo li ha def

initi “Giornalisti carogne” e “schiavi dei loro editori”


Parlando del debito pubblico .."Non ho detto di uscire dall'euro ma che sono i cittadini che devono decidere.. l'Europa è oggi vittima di un "circuito schizofrenico" per il quale "non ci hanno fatto ancora fallire perché Germania e Francia hanno i nostri debiti e finché non li rimborseremo non ci faranno fallire. Monti è lì per garantire quello".


"Via alla rivoluzione.. una “rivoluzione di civiltà, di cultura e di pensiero”


"Il vecchio sistema politico è finito.. e in merito all’esito delle trattative sulla nuova legge elettorale ribadisce: “Facciano ciò che vogliono, tanto saranno spazzati via.. io non sono contro l'Europa e contro l'euro, dico che a decidere devono essere i cittadini con un referendum propositivo senza quorum".

LEGGI ANCHE

5 STELLE e democrazia , decide tutto Casaleggio


Favia:

 “Nessuna democrazia
decide tutto Casaleggio”


http://cipiri.blogspot.it/2012/09/5-stelle-e-democrazia-decide-tutto.html


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domenica 23 settembre 2012

SALUTE - BENESSERE: EUROPA: Il colpo di stato del EFSA

EFSA



Regolamento 1924/2006/CE - Stato di fatto Aggiunto da IPSN -

Per un decennio, l'UE ha sviluppato diverse politiche e regolamenti volti a "europeizzato" ulteriore diritto alla salute. In realtà, molto tempo fa che gli Stati membri non hanno nulla da dire su come regolare la vendita e la distribuzione di farmaci, piante o cibo.

Le stesse ragioni sono citati più e più volte da parte del legislatore europeo: è necessario armonizzare le regole per consentire una migliore circolazione delle merci e tutela dei consumatori.
 continua a leggere ,,,
SALUTE - BENESSERE: EUROPA: Il colpo di stato del EFSA: Regolamento 1924/2006/CE - Stato di fatto Aggiunto da IPSN - Per un decennio, l'UE ha sviluppato diverse politiche e regolamenti volti...

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