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martedì 31 luglio 2012

Siria, ribelli chiedono una "no-fly zone"


Siria, ribelli chiedono una "no-fly zone" come in Libia

 L'appello lanciato dal capo dei ribelli armati nel nord della Siria, giunge mentre comincia la battaglia di Aleppo che l'opposizione vorrebbe trasformare nella Bengasi della Siria

29 luglio 2012, Nena News - Abdel Jabbar al-Oqaidi, capo dei ribelli armati ad Aleppo, si è rivolto oggi ai paesi occidentali per chiedere l'imposizione di una "no-fly zone", una zona interdetta al volo, su Aleppo e il nord della Siria. L'appello giunge mentre sembra cominciare quella che viene chiamata da tutti la «battaglia di Aleppo», per il controllo della seconda città del paese.

E' chiaro l'intento dei ribelli di fare di Aleppo una seconda Bengasi, la città della Libia orientale che lo scorso anno si rese indipendente dal regime di Tripoli, guidato da Moammar Gheddafi. Spaccando la Siria, gli insorti e i loro sponsor occidentali e arabi ritengono di poter accelerare la caduta del presidente siriano Bashar Assad. Tuttavia non tutte le opposizioni siriane sono a favore delle ingerenze straniere nella guerra civile in corso. Diverse formazioni, specie quelle legate alla sinistra, si oppongono alla frantumazione del paese e lanciano appelli all'unità nazionale

Intanto scorre copioso il sangue nelle strade della Siria. Stamani gli elicotteri da combattimento governativi hanno preso di mira le postazioni avversarie nel quartiere di Salaheddin e scontri si segnalano un po' ovunque. La battaglia vera e propria però non è ancora cominciata anche se i morti sono già stati decine in questi ultimi due-tre giorni.

Secondo al-Oqaidi, i quartieri di Aleppo saranno «la tomba dei carri armati del regime» e che i suoi uomini avrebbero respinto oggi un nuovo assalto. «Chiediamo all'Occidente una no-fly-zone (...). Siamo pronti a far cadere questo regime», ha detto il capo delle formazioni armate che fanno capo al cosiddetto Esercito libero siriano, la milizia dei ribelli.

Completamente diverso l'atteggiamento del governo centrale. I «ribelli saranno sconfitti ad Aleppo» e Damasco fermerà «la cospirazione contro la Siria». Lo ha detto il ministro degli esteri siriano Walid Moallem poco prima di incontrare il suo omologo iraniano.Nena News 

http://nena-news.globalist.it/
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