Le Carte Parlanti

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lunedì 31 ottobre 2011

MINISTERO DELLA DIFESA , VENTI MILIARDI DI EURO ALL’ANNO

Basta con le spese militari! Il 4 novembre abbracciamo le caserme



Basta con le spese militari!

Il 4 novembre abbracciamo le caserme

http://cipiri.blogspot.com/2011/10/basta-con-le-spese-militari-il-4.html 

VENTI MILIARDI DI EURO 

ALL’ANNO 

AL MINISTERO DELLA DIFESA


Le spese di guerra schizzano alle stelle!
I costi del crimine della guerra, oggi di Antonio Mazzeo
“Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale”. Continua ad essere chiamato così il 4 novembre, cent’anni dopo la fine del primo terribile conflitto mondiale del secolo breve. Celebrata dai cappellani militari nelle piazze di tutta Italia, caserme e unità navali aperte alla visita di civili, giovani e studenti, donne e uomini armati nel nome della difesa del suolo patrio, dell’onore, di libertà sempre più effimere e intangibili. Eppure mai come quest’anno ci sarebbe tanto bisogno di riflettere sui soffocanti e deleteri processi di militarizzazione della società, dell’economia, della vita di milioni di italiani. Siamo in guerra, una guerra fatta di morti invisibili, in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, Somalia, Africa centrale, Filippine, Kurdistan, Yemen e chissà ancora in quanti posti ancora. Una guerra che nelle periferie delle megalopoli è fatta di disperazione, abbandono, emarginazione, morte per fame e malattie. Una guerra alle risorse del pianeta, ai beni comuni, alle migrazioni, all’ambiente. Guerre che vedono l’Italia protagonista, complice, responsabile, vittima. I numeri sono entità fredde, astratte, spersonalizzanti. Il loro uso può assuefare, normalizzare, virtualizzare. Ma ci sono numeri che il 4 novembre ministri, generali e cappellani si guarderanno bene a menzionare. Come ad esempio quelli forniti dal Comando Nato di Bruxelles per quantificare le operazioni di morte realizzate in Libia. Dall’inizio di Unified Protector (31 marzo 2011) sino allo scorso 21 ottobre, ad esempio, sono state condotte 26.223 “sortite” di cui 9.634 Strike (quelle in cui c’è il cosiddetto ingaggio di obiettivi). Ovviamente ci si guarda bene a descrivere la tipologia degli obiettivi di cui si sta parlando. In linea con le guerre globali e permanenti del XXI secolo dove sono satelliti e computer a dirigere blitz e bombardamenti e dove vige il diktat di occultare qualsiasi scenario di distruzione in campo “avversario”, falchi e strateghi di Bruxelles si guardano bene a fornire i dati sui morti e i feriti. Non esistono. Non devono esistere. Ma quanti bambini, donne e uomini sono caduti sotto le bombe dei 9.634 Strike degli aerei Nato? Il 4 novembre faremmo bene a fermarci un attimo e pensarci. Anche perché, sempre secondo la Nato, l’80% delle missioni aeree della coalizione anti-Gheddafi sono state lanciate da basi italiane (Decimomannu, Trapani-Birgi, Sigonella, Gioia del Colle, Aviano, Amendola e Pantelleria, con l’apporto di altre infrastrutture Usa, Nato e italiane come Camp Darby, Pisa, Napoli-Capodichino, Poggio Renatico, Augusta, ecc.). Il 4 novembre dovrebbero riscendere in piazza gli indignati che si oppongono al modello globale neoliberista e al conseguente smantellamento dello stato sociale. Sì, perché la guerra, anzi le guerre del complesso militare-industriale nazionale, stanno dilapidando enormi risorse finanziarie, dissanguando i bilanci dello Stato e annientando le politiche di redistribuzione sociale. Per la Libia assistiamo a un tragico balletto delle cifre di spesa. Solo nei primi mesi di combattimento, l’intervento italiano è costato 500 milioni di euro, ma alcuni analisti affermano che si sia già abbondantemente superato i 700 milioni. Del resto i costi operativi dei singoli mezzi impiegati raggiungono valori allucinanti: tra i 30 e i 65.000 euro per ogni ora di volo dei cacciabombardieri; 11.500 euro per un’ora di volo dei cargo C-130; 100.000 euro di carburante per ogni ora di navigazione della portaerei “Garibaldi” e del cacciatorpediniere “Andrea Doria”. Senza dimenticare che ogni missile o bomba lanciata costa decine e decine di migliaia di euro: dieci strike, centinaia di miglia di euro; cento strike, milioni. Operazioni doppiamente immorali, per il sacrificio delle vittime in Libia, per i milioni di disoccupati o per le famiglie precipitate al disotto della soglia di povertà nel nostro Paese. Senza contare la guerra a Gheddafi, le missioni militari all’estero costeranno a fine 2011 un miliardo e mezzo di euro. Un insostenibile spreco di denaro imposto dai fabbricanti d’armi del complesso Finmeccanica e dal colosso degli idrocarburi ENI, le due holding che con il loro potere finanziario condizionano pesantemente le scelte di politica industriale, estera e della difesa. Come insostenibile è il livello raggiunto dalle spese militari: sempre nel 2011, il solo bilancio del Ministero della difesa ammonta a 20.556.850.000 (venti miliardi e mezzo) di euro, 192 milioni in più del bilancio 2010. E questo mentre istruzione, università, sanità, ambiente, pensioni e assistenza sociale hanno subito tagli draconiani. Vanno poi aggiunti i circa 3 miliardi di euro provenienti dai bilanci di altri ministeri che però hanno aperte finalità militari. Dai fondi del ministero per lo Sviluppo economico si attinge per la ricerca e produzione dei nuovi cacciabombardieri “Eurofighter”, delle unità navali classe “Fremm o per contribuire a favore delle industrie militari e spaziali nazionali; 753 milioni di euro sono stati sottratti dai fondi del ministero dell’Economia per prorogare gli interventi bellici in Afghanistan, Libano e nei Balcani; una percentuale ormai altissima del budget del MIUR, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca viene destinata alla folle corsa spaziale e satellitare delle forze armate. Nei deliri collettivi dei Signori delle guerre, l’Italia si trasforma giorno dopo giorno in un’immensa portaerei di morte, dove si moltiplicano basi, porti e infrastrutture militari, e dove sempre maggiori porzioni di territorio vengono armate e militarizzate. Festeggeremo il 4 novembre a Vicenza, splendida città del Palladio convertita in alloggio-caserma per i parà Usa pronti all’uso in Africa e Medio oriente; o in Sicilia, dove sta sorgendo uno dei quattro terminali terrestri del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare statunitense, il MUOStro di Niscemi, bomba ecologica che disperderà microonde cancerogene per un raggio di oltre 140 km. Lo festeggeremo a Sigonella, dove in 15 anni è stato speso un miliardo di dollari per trasformare lo scalo in un Hub, movimentare uomini, armi e munizioni in mezzo mondo e ospitare i famigerati Global Hawk, gli aerei senza pilota che disumanizzeranno ulteriormente le future guerre planetarie. Festeggeremo il 4 novembre nelle tante città di mare dove periodicamente approdano sottomarini e unità navali a capacità nucleare, decine di reattori desueti con il loro immane carico radioattivo. Lo festeggeremo infine con i corpi armati a cui è stata affidata l’ultima delle guerre all’umanità, quella contro le migrazioni e i migranti: la Guardia costiera, le Capitanerie di porto e la Guardia di finanza, che accanto alla Marina militare, all’Aeronautica, all’Esercito, all’Arma dei Carabinieri e alla Polizia, presidiano i mari per impedire con ogni mezzo gli sbarchi di chi sogna ancora di poter sfuggire ai conflitti, ai disastri sempre meno naturali, alla fame e al sottosviluppo. Corpi militari che con i fondi “civili” europei acquistano sofisticati sistemi d’intercettazione radar e da installare all’interno dei parchi e delle riserve naturali del sud Italia e della Sardegna. Crimini che si sommano ad altri crimini, ingiustizie ad ingiustizie, logiche di morte alla morte. No, noi non festeggeremo il 4 novembre. Lo vivremo come un giorno di dolore e di lutto. E mostreremo indignati tutta la nostra rabbia, contro le guerre, le armi, i militarismi e le militarizzazioni.
Pubblicato in Telegrammi della nonviolenza in cammino, n. 721 del 27 ottobre 2011.

http://www.officinarebelde.org/spip.php?article606

Basta con le spese militari! Il 4 novembre abbracciamo le caserme



Basta con le spese militari!

Il 4 novembre abbracciamo le caserme


 http://cipiri.blogspot.com/2011/10/basta-con-le-spese-militari-il-4.html


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Giocate , Per finanziare la ricostruzione in Abruzzo , MA .......

Vogliamo controllare tutto...L'Aquila - terremoto



«Vogliamo controllare tutto...»
http://cipiri.blogspot.com/2009/05/vogliamo-controllare-tuttolaquila.html

Appello per L'Aquila



 
Alle cittadine e ai cittadini aquilani Ciclicamente, e con drammatica cadenza, la natura e la storia affidano ad alcune generazioni il compito di far rinascere la nostra città.

http://cipiri.blogspot.com/2011/10/appello-per-laquila.html



Giocare, oggi come oggi, è una truffa organizzata per i polli di allevamento. Con i sistemi computerizzati fanno quello che vogliono. Qualche volta fanno vincere, ma con il minor danno per loro. I milioni di euro che nel frattempo hanno incassato, sono niente in confronto alla vincita che ti regalano. Giocatori incalliti di tutta Italia UNITEVI e non giocate più un euro. Non solo per il bene delle Vostre tasche, ma per chi non lo sa, prenda nota che, anche quei soldi vanno al Nano. Boicottate tutti i giochi e vedrete che il governo e il “nano crupier”, vanno a gambe all'aria  !!

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Report 30/10/11 - I biscazzieri
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Per finanziare la ricostruzione in Abruzzo sono state promosse leggi che invitano al gioco online.
I soldi spesso finiscono dove non servono, il fatturato del settore cresce

Mondadori querela report:

la risposta di milena gabanelli - 31 10 11

 http://youtu.be/xqF0Y0_SMKs

 http://cipiri.blogspot.com/2011/11/per-laquila-giocare-e-una-truffa.html


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- LAVORO -: Giappone: il premier si taglia lo stipendio mentre...

Giappone: il premier si taglia lo stipendio mentre il nostro lo spende per le mance alle escort



Giappone: il premier si taglia lo stipendio del 30% per aiutare ricostruzione dopo tsunami


Il premier giapponese Yoshihiko Noda taglia del 30% il suo salario negli sforzi per finanziare la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma/tsunami di marzo, mentre ministri e viceministri rinunciano al 20% dei compensi. Le misure, su base volontaria e operative da novembre, fanno parte di un disegno di legge più ampio che vuole ridurre in media gli stipendi dei dipendenti pubblici del 7,8% fino a marzo 2014. Se varato, il provvedimento farà risparmiare 290 miliardi di yen annui (circa 2,7 miliardi di euro).


BERLUSCONI E' COSTATO ALL'ITALIA 260 MILIARDI DI EURO

IL NOSTRO PREMIER USA IL SUO STIPENDIO
DA NOI PAGATO
COME REGALO A FACCENDIERI ED ESCORT ...

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LA FAMIGLIA DI "ROMA LADRONA"
si riempie le taske fino a skoppiare
Dopo aver “sistemato” il Trota, anche il fratello minore Roberto Libertà sarebbe pronto a un incarico all’interno della Lega.

La vera storia della moglie di Bossi

la moglie di Bossi in pensione a 39 anni


“Lega ladrona”



- LAVORO -: Giappone: il premier si taglia lo stipendio mentre...: Giappone: il premier si taglia lo stipendio del 30% per aiutare ricostruzione dopo tsunami Il premier giapponese Yoshihiko Noda taglia..

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Pier Paolo Pasolini Operazione NOTTE BUIA




Pier Paolo Pasolini

Operazione "'Notte Buia"



Ora
Domani alle 23.30 - mercoledì alle 0.30

Luogo
Ovunque ...

Creato da

Maggiori informazioni
"Nel novembre del 1975, vittima del clima infuocato e avvelenato che confondeva le coscienze, Pier Paolo Pasolini moriva assassinato. Onoriamo in lui il primo italiano ad aver urlato con tutta la forza che aveva addosso la sua rabbia, il suo disprezzo, il suo odio per quello che lui stesso battezzò con il nome di palazzo".

Dal 1992 cinema, clubs, teatri, redazioni di giornali, disco, bar,circoli, associazioni, semplici cittadini, gay e non gay, a Roma, in Italia, in Europa, negli USA, in America Latina nella mezzanotte tra l'1 ed il 2 novembre spengono le luci per un minuto: è l'ormai famosa «Operazione Notte Buia».

Un segno semplice di solidarietà, di ricordo, di affetto per l'uomo e il Poeta Pasolini, e assieme di denuncia silenziosa e forte.

Perché la notte buia dell'omofobia e della demonizzazione della diversità esiste ancora, e giorno dopo giorno soffoca le libertà civili in cambio di pochi denari, schiacciando e uccidendo il bisogno di rispetto solidale, di amore, affinché l'ipocrisia e il consumismo trionfino indisturbati.

Pasolini appartiene a tutti, non solo ai gay: è un ricchezza culturale che dal nostro Paese si diffonde in tutto il mondo, in pegno d'amore e di speranza per una società giusta, onesta, libera, civile.

L' adesione all'Operazione NOTTE BUIA ha lo scopo di:
1) tenere viva la memoria di un grande poeta, assassinato tragicamente
2) pretendere che si interrompa una volta per tutte il tremendo elenco dei morti ammazzati perché gay, lesbiche, trans o chissà che altro.

Il messaggio da comunicare ai media è:

Spegneremo le luci per 1 minuto alla mezzanotte fra l'1 e il 2 novembre, per ricordare la scomparsa di Pier Paolo Pasolini. Accenderemo una candela, per segnalare che pretendiamo rispetto civile

Omicidio Pasolini, verità da cercare

 

 

Il delitto Pasolini


1975 Lo scrittore, intellettuale, giornalista e regista Pier Paolo Pasolini, 53 anni, viene assassinato tra l’1 e il 2 novembre a Ostia (Roma)
http://cipiri.blogspot.com/2010/06/omicidio-pasolini-verita-da-cercare.html



Pasolini, in un vecchio filmato


una verità scomoda e sconosciuta

 

Un documento che Mario Martone ha girato nel 2005 in cui Sergio Citti commenta alcune immagini riprese all'indomani dell'assassinio dell'intellettuale. La testimonianza di un pescatore: le macchine erano due, e le persone erano tante. Un amico di Pasolini avrebbe fatto alcuni nomi

di LAURA LARCAN


 QUI IL LINK CON I 3 VIDEO

http://cipiri.blogspot.com/2010/05/pasolini-in-un-vecchio-filmato-una.html

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domenica 30 ottobre 2011

Basta con le spese militari! Il 4 novembre abbracciamo le caserme



Basta con le spese militari!

Il 4 novembre abbracciamo le caserme



A Firenze torna l’attivismo nonviolento: il 4 e 5 novembre si terranno due iniziative “per dire no alle folli spese militari di questo Paese (27 miliardi di Euro nel 2010), si alla riconversione dell’industria bellica, no alle guerre umanitarie, si alla difesa popolare nonviolenta”. Questo si legge nel volantino che promuove le iniziative, organizzate da Fucina per la Nonviolenza, Comunità delle Piagge, G.A.N. Firenze, lista di cittadinanza perUnaltracittà e Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra.
Venerdì 4 novembre alle 17.30 i manifestanti formeranno una catena umana intorno alla caserma del Comando militare regionale in Piazza San Marco, e nello stesso momento in altre città italiane si svolgeranno iniziative simili. L’idea nasce da un gruppo di firmatari dell’appello di Alex Zanotelli  (in questo momento – 25 ottobre 2011, ore 15.35 – già 13.465 persone l’hanno sottoscritto), che si sono ritrovati in Assemblea dopo la Marcia Perugia-Assisi dello scorso settembre e hanno pensato di organizzare per il 4 novembre, giornata delle forze armate, manifestazioni di condanna alle spese militari e alla militarizzazione del territorio.
Sabato 5 novembre invece alla sede della Comunità dell’Isolotto in via degli Aceri sempre a Firenze dalle 11,00 e per tutto il giorno, si terrà un’assemblea nazionale dei nonviolenti per dar forma a “Infilaindiana”, un’iniziativa nonviolenta per il prossimo anno.
Sembra che il movimento nonviolento fiorentino, e più in generale italiano, stia riscoprendo una seconda giovinezza. Il 2011 è un anno particolare per il pacifismo: ricorre il 50esimo anniversario della marcia per la pace Perugia-Assisi. Era il 24 settembre 1961 quando si tenne la prima marcia su iniziativa di Aldo Capitini, che riuscì a coinvolgere numerosi intellettuali e personalità del mondo della cultura come Norberto Bobbio, Italo Calvino, Guido Piovene, Renato Guttuso… Allora per la prima volta si videro sventolare le bandiere arcobaleno con la scritta “pace”.
«La nonviolenza non può non essere opposizione alla società esistente, che pratica scopertamente la violenza oppure si basa su una violenza (oppressione e sfruttamento) cristallizzata nel tempo, e solo apparentemente estranea alla violenza», scriveva Capitini subito dopo la marcia. Affermazione sempre attualissima, anzi, ancora più vera adesso, se si considera che l’uomo in se stesso ormai è un concetto marginale nella nostra società, dominata dal capitalismo finanziario, che ha come parole d’ordine: efficacia, efficienza ed economicismo. La politica odierna è molto meno orientata all’umanesimo rispetto a quella degli anni ’60 e ’70, i suoi valori sono diventati quelli dell’economia finanziaria, sembra quindi avere un senso ancora più profondo intraprendere oggi una nuova lotta nonviolenta.
L’azione nonviolenta si lega poi ad una concezione deliberativa della democrazia, cioè le decisioni devono essere il frutto di un dialogo tra i soggetti interessati, viene rifiutato il criterio della maggioranza: l’obiettivo è quello di mettere tutti d’accordo. La nonviolenza esclude anche ogni forma di delegazione del potere: le decisioni devono essere prese solo dalle persone direttamente coinvolte. Né Capitini né Danilo Dolci, per citare un altro grande italiano pacifista, si presentavano come messia in grado di dare visioni esaustive del mondo, bensì riponevano un’importanza reale sull’ascolto dell’altro, pensavano appunto che le scelte dovessero essere prese a seguito di una discussione aperta sul tema in oggetto. Proponevano un modello di potere democratico alternativo, che bypassava il principale collettore tra stato e società: i partiti.
Ecco spiegato perché i movimenti pacifisti rifiutano le bandiere di partito. Anche gli organizzatori delle iniziative del 4 e 5 novembre invitano i cittadini a portare se stessi e lasciare a casa i simboli di partito.
In vista del 4 novembre il Comitato fiorentino sta facendo una serie di riunioni organizzative, ovviamente aperte a tutti. La prossima si terrà mercoledì 26 ottobre dalle 18 alla Comunità delle Piagge, in via Lombardia 1p.

Alessia Benelli per l’Altracittà

http://altracitta.org/blog/2011/10/25/basta-con-le-spese-militari-il-4-novembre-abbracciamo-le-caserme/
Notizie correlate:
  1. -Alle Piagge l'assemblea nazionale Obiezione alle spese militari
  2. -Giustizia per chi manifestò contro la guerra. Un appello aspettando il 5 novembre
  3. -5 novembre. Processo di appello per le cariche della polizia al consolato USA. Rischiano in 13
  4. -Accade a novembre alle Piagge
  5. -Radio Tre racconta le Piagge: su Chiodo Fisso del 17 novembre

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sabato 29 ottobre 2011

Michele Santoro comincia il 3 novembre l’avventura di “Servizio pubblico”




Michele Santoro comincia il 3 novembre l’avventura di “Servizio pubblico”.
Senza un editore, senza fissa dimora, girando fra i canali di Sky, le tv regionali e la rete.
Con quali mezzi, spirito, obiettivi?




CURZIO MALTESE INTERVISTA SANTORO

Michele Santoro comincia il 3 novembre l’avventura di “Servizio pubblico”. Senza un editore, senza fissa dimora, girando fra i canali di Sky, le tv regionali e la rete. Con quali mezzi, spirito, obiettivi?
«I sette milioni dei contratti con Sky e altre emittenti. I 900 mila euro incredibilmente raccolti con la sottoscrizione pubblica, una specie di piccolo canone aggiuntivo pagato per avere un altro servizio pubblico. La responsabilità di fare un programma del tutto nuovo, senza precedenti, e comunque bello e popolare, dal momento che saranno in molti col fucile puntato. Mi conforta avere intorno quasi tutta la mia redazione, che mi segue nell’avventura, anche rinunciando alla sicurezza del posto in Rai»

La conforta anche sapere che Giuliano Ferrara prenderà il suo posto il giovedì sera? E’ un concorrente che molti si augurano, visti i dati Auditel.
«E’ una scelta progressiva, diciamo. Almeno dovrà misurarsi col mercato, non potrà vivere di rendita come a Radio Londra»

Dove la rendita se l’è mangiata in fretta. Dopo aver preso il posto di Biagi e quello di Santoro, Ferrara cercherà di occupare anche quello di Luttazzi, per obbedire in pieno all’editto bulgaro?
«Gli manca sempre qualcosa. Per sostituire Biagi l’equilibrio, per sostituire me i numeri, per sostituire Luttazzi la libertà»

Che trasmissione sarà Servizio Pubblico? Quanto sono servite le esperienze di Raiperunanotte e Tutti in piedi per la Fiom?
«Molto per ragioni tecniche, che interessano soltanto agli specialisti, ma soprattutto per sondare i cambiamenti del paese. Il pubblico televisivo si è rimesso in moto, cambiano canale anche i pensionati, alla ricerca di qualcosa che non c’è o non c’è più su Rai e Mediaset. Vogliamo raccontare questo paese in movimento e magari intercettare i milioni di spettatori in fuga dalla falsa realtà del tg1, raccontare l’Italia che ha spiazzato i sondaggisti e rovesciato tanti luoghi comuni con le vittorie di Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli, il trionfo dei referendum »

Una trasmissione partito? Non ce ne sono abbastanza su piazza?
«Ma no, io non appartengo all’antipolitica. La seguo, m’interessa da giornalista un fenomeno come Grillo. Ma non sono questo, ho vissuto nei partiti, ci credo. Certo, continuo a chiedermi perché l’opposizione sia incapace di iniziativa perfino di fronte alla crisi conclamata del berlusconismo. Perché non sia capace, per rimanere alla tv, di capire la rivolta dei cittadini, di andare da Garimberti a porre la questione del Tg1 e di Radio Londra e quella della chiusura di Dandini e Annozero»

Ma insomma lei che pretende dal mio amico Garimberti, che faccia davvero il presidente di garanzia?
«Ebbene sì. Ma uno che accetta l’allontanamento mio e della Dandini, in quanto faziosi, da spazi tutto sommato marginali, che vivevano grazie al consenso del pubblico, e si rassegna a lasciare il Tg1 a Minzolini, che l’ha trasformato in una specie di Libero audiovisivo, a dispetto di ascolti disastro, che cavolo di garanzie offre?»

Nessuna. Il padrone ha bisogno di piazzare cani da guardia nei punti strategici e questo si fa. Ma funziona? La mia vecchia idea è che la seconda repubblica sia stata la trasposizione esatta del duopolio televisivo Rai- Mediaset, un bipolarismo truccato e monopolista. Ma le chiedo, regge ancora?
«No e per un motivo semplice. Per reggere la costruzione si sono giocati lo strumento, la televisione. Il duopolio si è immolato alla causa della politica e ora non regge più. Lo dico con sollievo da una parte, ma dall’altra con preoccupazione. Perché in questo paese la tv è stata uno dei pochi elementi di unificazione reale. Che cosa ci terrà insieme dopo?»

Tira un’aria da gioiosa macchina da guerra. Berlusconi è agli sgoccioli, in primavera vince di sicuro il centrosinistra, ci saranno fiori per i liberatori e grandi feste di piazza. Salvo che?
«Salvo che lo Stato fallisce. Salvo che questa classe dirigente del centrosinistra è la stessa che nel ‘96, dopo aver vinto le elezioni, ha riposto nel cassetto la legge sul conflitto d’interessi e la riforma televisiva, spianando la strada al consolidamento del berlusconismo, a questi dieci anni di disastri. La stessa che si è fatta trascinare, quasi suo malgrado, nelle vittorie di Milano, Napoli e dei referendum»

Questo che effetto può avere sulla televisione del dopo Berlusconi?
«Che il dopo Berlusconi non cominci mai davvero. Perché si tornerà a vecchie logiche di spartizione. Ecco, con l’energia che spero di raccogliere attraverso Servizio Pubblico noi ci opporremo con tutte le forze a questo. Bisogna che la Rai torni davvero tv pubblica, con uno statuto di fondazione che la sottragga dal potere dei partiti»

Buona fortuna. La lottizzazione è come il porcellum, tutti ammettono che è una porcata, ma conviene così. A cominciare dal partito azienda, Mediaset.
«Mediaset attraversa una crisi gravissima. La spinta creativa e per certi versi d’innovazione si è esaurita da tempo. I tentativi di espansione sono stati un fallimento. Mediaset vive sul mercato grazie alla protezione politica. S’è visto anche con la mia vicenda»

Intende il mancato passaggio di Annozero a La7, bloccato dalla politica?
«In pochi giorni sono saltati il mio passaggio e l’accordo pubblicitario fra Sky e La7, che avrebbe creato le basi di un autentico terzo polo. Dal giorno dopo su La7 c’erano già gli spot di Mediaset Premium, guarda caso»

Quando aveva deciso davvero di chiudere con la Rai?
«Il giorno della telefonata di Masi. Dover combattere sempre con l’azienda che avrebbe dovuto difenderci, è stata un’amarezza enorme».

Per lei, per gli spettatori è stata uno spasso, grande televisione. La figuraccia di Masi in diretta è stata più utile di mille articolesse sull’inadeguatezza della classe dirigente.
«Ma quello che sono stati capaci di fare con la Rai, per chi ci ha lavorato per tanti anni, è vergognoso. Hanno umiliato il servizio pubblico. Si rende conto che oggi sulla tv pubblica non si parla mai di mafia, neppure nelle fiction?»

Ci penserà Servizio Pubblico?
«Di sicuro, abbiamo qualche sorpresa in cantiere»

Non mancheranno le belle inchieste di Ruotolo, e naturalmente Travaglio
e Vauro?
«Sì, in doppia razione. Non avere la palla al piede dei politici in studio libera un bel po’ di spazio».

(La Repubblica)


Dopo aver visto la Merkel e Sarkozy che sghignazzavano stiamo ancora a parlare di sputtanamenti? Mi sembra che siamo abbastanza sputtanati a livello mondiale".L'ELENCO DELLE TV - 'Comizi d'amore' sarà quindi trasmesso in Piemonte e Valle d'Aosta da Telecupole e Videogruppo; in Liguria da Primocanale; in Lombardia da Telelombardia; in Veneto da Telenuovo e Antenna 3 NordEst; in Trentino Alto Adige da RTTR; in Friuli V.G.da Free; in Emilia Romagna da Telesanterno, Telereggio, Trc Telemodena, Nuova rete San Marino, DI.TV; in Toscana da Rtv 38; in Umbria da Umbria Tv; nelle Marche da Tv Centro Marche; in Lazio da T9 Tv e Teleroma 56; in Abruzzo da Rete 8; in Puglia, Molise e Basilicata da Telenorba; in Campania da Telecapri; in Calabria da Videocalabria; in Sicilia da Antenna Sicilia; in Sardegna da TCS Telecostasmeralda.
http://www.serviziopubblico.it/index.html

http://cipiri.blogspot.com/2011/10/blog-di-cipiri-comizi-damore-di-michele.html
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ECOLOGIA: ECOLOGISTI , Primarie del simbolo

ECOLOGISTI , Primarie del simbolo


Primarie del simbolo è boom di affluenza




ECOLOGISTI E CIVICI. Grande partecipazione nella prima giornata di votazioni nei banchetti in 200 piazze d’Italia e in Rete. Oggi si replica.

Il primo dei due giorni delle Primarie del Simbolo del nuovo movimento ecologista s’è chiuso con grande soddisfazione degli organizzatori, affluenza in aumento e grandi aspettative anche per la giornata di oggi. Circa 200 le città italiane dove sono allestiti i seggi, dove sarà possibile esprimere la propria preferenza su uno dei 4 simboli proposti, fino a sera.....



ECOLOGIA: ECOLOGISTI , Primarie del simbolo: Primarie del simbolo è boom di affluenza ECOLOGISTI E CIVICI. Grande partecipazione nella prima ...

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FREE - WEB: 19 Maserati per la Difesa

19 Maserati per la Difesa



19 Maserati per la Difesa


È polemica sulle 19 Maserati blindate acquistate dal ministero della Difesa. A chiedere lumi, con un’interrogazione urgente al ministro La Russa, è il deputato Pd Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del partito.
«Faccio una domanda semplice: di fronte alla durissima crisi economica che subiscono sulla loro pelle milioni di italiani, di fronte agli oltre 2,5 miliardi di euro di tagli subiti in tre anni dal comparto Difesa, di fronte alle accorate proteste che a questo riguardo proprio nelle ultime ore il Cocer dell'Esercito ha rivolto al governo, esistono ragioni comprensibili e spiegabili per le quali il ministero della Difesa ha sentito il bisogno di arricchire il proprio parco auto con 19 Maserati blindate?».



FREE - WEB: 19 Maserati per la Difesa: 19 Maserati per la Difesa È polemica sulle 19 Maserati blindate acquistate dal ministero della Difesa. A chiedere lumi, con un’interroga...




Rinunci all'auto blu? subito pronto un rimborso di € 70.000

FACCIAMO UN APPLAUSO A TUTTI QUEI POLITICI CHE SONO ANDATI IN TELEVISIONE A DIRE CHE HANNO RINUNCIATO ALLE AUTO BLU....Bla bla BRAVI! PECCATO CHE HANNO OMESSO UN PICCOLO PARTICOLARE: RINUNCIANDO ALL'AUTO BLU PERCEPIRANNO € 70.000,00 IN PIU' ALL'ANNO, QUALE RIMBORSO PERCHE' UTILIZZERANNO LA LORO AUTO!! P.S - E' un rimborso alto perchè è comprensivo dei costi degli autisti(per coprire 7 gg ne occorrono 2) bollo, assicurazione benzina e manutenzione.Oltre ai tagliandi.

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CARTA STRACCIA DELLA LETTERA A BRUXELLES


REALIZZARE UN GOVERNO DEI LAVORATORI PER LIBERARCI DALLA DITTATURA DI INDUSTRIALI E BANCHIERI



FARE CARTA STRACCIA DELLA LETTERA A BRUXELLES
CONTRAPPORRE AL PROGRAMMA DELLA BCE UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA OPERAIO E POPOLARE

LICENZIARE BERLUSCONI E TUTTI I CORTIGIANI DI BANCHE E IMPRESE
REALIZZARE UN GOVERNO DEI LAVORATORI PER LIBERARCI DALLA DITTATURA DI INDUSTRIALI E BANCHIERI

(27 Ottobre 2011)
DICHIARAZIONE DI MARCO FERRANDO
Il progetto annunciato dal governo italiano a Bruxelles, basato sulla liberalizzazione dei licenziamenti- nel settore privato e pubblico- è una provocazione odiosa. Lo sarebbe in ogni caso, tanto più in un quadro di drammatica crisi sociale. Lo è a maggior ragione da parte di un governo reazionario in profonda crisi, frequentato da faccendieri, evasori, ministri in odore di mafia, che cerca la sopravvivenza nel plauso dei banchieri europei.

Contro questo disegno non sono sufficienti le parole o iniziative platoniche e dimostrative di “protesta” o “dissenso”. E' necessario dispiegare una mobilitazione di massa straordinaria e continuativa capace di bloccare davvero l'Italia sino al ritiro delle misure annunciate. Se non ora quando?

Nel 2002 contro l'attacco all'articolo 18 si levò un vasto movimento di massa- poi piegato alle compatibilità del centrosinistra in gestazione- che riuscì ad arrestare l'attacco berlusconiano. Oggi si tratta di rilanciare quel movimento, ma liberandolo da ogni subordinazione al “nuovo” centrosinistra, per farne il risolutore della crisi nel nome di una vera alternativa. Che liberi definitivamente l'Italia dai suoi attuali padroni: industriali, banchieri, Vaticano, e tutti i loro partiti.

A questo fine, tutte le sinistre politiche, sindacali, associative, di movimento possono e debbono unire le proprie forze in una azione di massa liberatoria, che faccia carta straccia della “lettera” a Bruxelles e imponga finalmente un cambio dell'agenda. Al programma di emergenza della BCE va contrapposto un programma d'emergenza operaio e popolare: che rivendichi il blocco dei licenziamenti, la nazionalizzazione senza indennizzo di tutte le aziende che licenziano, il ripudio del debito pubblico verso le banche, la loro nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori.

Solo questo programma anticapitalista può recidere le radici della crisi. Solo una mobilitazione straordinaria e radicale può imporlo. Solo un governo dei lavoratori può realizzarlo.

E' lo scenario della crisi europea a dettare una risposta radicale. In tutta Europa si annuncia un'ulteriore drammatica stretta sociale al solo scopo di salvare le banche francesi e tedesche, ricapitalizzare le banche di tutto il continente, ampliare il fondo europeo salvabanche. Le banche sono l'alfa e l'omega dell'Europa dei padroni, sotto i governi di ogni colore. E' la riprova che il capitalismo può sopravvivere solo continuando a depredare i lavoratori e i giovani a vantaggio di capitalisti e banchieri. Solo scaricando la crisi sulle sue vittime a vantaggio dei suoi responsabili. Solo condannando alla rovina presente e futuro delle nuove generazioni.

Per questo, l'alternativa o è anticapitalista o non è. Solamente la rivoluzione sociale può sgomberare il campo da quella parabola di decadenza che il capitalismo impone all' intera società. Elevare la coscienza delle masse alla comprensione di questa necessità è e deve essere il lavoro quotidiano, controcorrente, di tutti i militanti coscienti del movimento operaio e dei movimenti di lotta.

“Trasformare l'indignazione in rivoluzione” socialista è la parola d'ordine del Partito Comunista dei Lavoratori.
MARCO FERRANDO- PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Fonte

http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3%3Ao2460



Evasione e malaffare, quanti soldi mi costi


Una domanda che mi facevo questa mattina svegliandomi è: al signor Tremonti è mai passato per la mente che esistono altre categorie da tassare, oltre ovviamente a quelle meno abbienti che martella sistematicamente ad ogni manovra? Cercate di riprendere la concentrazione e smettete di chiedervi perchè la mattina svegliandomi penso a Tremonti, che effettivamente non è il miglior modo per inaugurare una giornata. Ebbene si signori miei, oggi vi presento una categoria molto importante: quella dei furbi.

Questa categoria la conoscete senz’altro, la si può incontrare in ogni angolo di questo paese. E’ la categoria del lavoro nero, dell’evasione, della corruzione, della criminalità organizzata, del malaffare in genere. E’ la categoria di chi si arricchisce alle spalle del paese, illegalmente.



Evasione e malaffare, quanti soldi mi costi: le cifre.

Ma quanto ci costa questa “categoria”? Stando ai dati ufficiali dell’Istat, tantissimo. Troppo.

Partiamo dall’evasione fiscale: in Italia si raggiunge la cifra record di 120 miliardi di euro annui.

Proseguiamo con un’altra voragine spaventosa: quella della corruzione. Parliamo di oltre 60 miliardi di euro annui.

Il lavoro nero, genera mancate entrate per 52 miliardi di euro annui, a cui vanno aggiunti i casi di infortuni e morte sul lavoro: altri 43 miliardi di euro all’anno.

Un’altra piaga sociale fortissima è quella della contraffazione, che genera perdite per circa 20 miliardi di euro all’anno.

Un discorso a parte meriterebbero i crac finanziari che ci fanno bruciare 55 miliardi di euro all’anno.

Riciclaggio e paradisi fiscali, un’altra grande specialità italiana da circa 150 miliardi di euro annui.

Criminalità organizzate? “Fatturano” 135 miliardi di euro all’anno.

L’abusivismo ci costa 20 miliardi di auro all’anno, senza contare i danni ambientali. Totale? 655 miliardi di euro all’anno. Una voragine colossale. Basti pensare che l’80% delle nazioni di questo mondo ha un fatturato più basso.


Evasione e malaffare, quanti soldi mi costi: istruzioni per l’uso.

La prima domanda che probabilmente molti si pongono è: come fare a recuperare almeno in parte questi soldi? La risposta che mi viene spontaneamente è: fare l’opposto di quello che stiamo facendo. Esempi pratici?

Berlusconi un decennio fa ha sostanzialmente depenalizzato il falso in bilancio (in realtà rimane un reato, ma di fatto le sanzioni sono drasticamente ridotte). Questo non è un buon modo per combattere l’evasione fiscale. Basterebbe dunque fare un piccolo passo indietro da questo punto di vista per migliorare sensibilmente la situazione.

Per controllare meglio i flussi di denaro e combattere – tra le altre cose – il riciclaggio, il governo Prodi aveva imposto la tracciabilità obbligatoria per tutte le transazioni superiori ai 500 euro. Legge prontamente smontata dal successivo governo Berlusconi. Avendo svolto per oltre due anni diversi corsi antiriciclaggio, posso dire con assoluta certezza che la tracciabilità dei flussi di denaro è fondamentale per combattere questo settore in continua espansione soprattutto al nord.

Ridurre il giro d’affari della criminalità organizzata è più semplice di quanto si possa pensare: una fetta importantissima dell’economia di queste organizzazioni si basa sugli appalti pubblici che personalità di spicco dello stato vendono quotidianamente in cambio di soldi, svolgendo dunque attività di corruzione. In sostanza, se lo stato smettesse di vendere appalti alla mafia, in un colpo solo si risolverebbe una parte importante dei problemi della corruzione e della criminilaità organizzata. Due piccioni con una fava. Sulla corruzione inoltre era stato aperto un ente che aveva lo scopo di monitorare ed indagare, ma è stato chiuso dopo un paio di anni. Motivo? costava troppo. Lo stesso vale per la contraffazione. Lo scorso decennio è stato aperto e poi subito chiuso un istituto che vigilava su questa problematica. Sempre per abbattere i costi.

Se mi si concede una battuta, sarei ben felice di rinuncaire ai servizi di Renato Brunetta, Bossi (junior e senior) e di un paio di dozzine di altri individui simili e utilizzare i capitali risparmiati per mantenere aperti questi enti di controllo.

Tornando seri, 655 miliardi di euro sono una cifra astronomica e sarebbe opportuno iniziare a recuperarli, dato che si tratta di soldi nostri. Immaginiamo di riuscire a recuperare annualmente anche solo il 10%, ovvero solo una piccola fetta di questa enorme torta. L’erario avrebbe a disposizione 65,5 miliardi di euro in più in questo modo. Inutile dire che non servirebbe più fare alcuna finanziaria.

Adesso che vi ho spiegato chi sono i “furbi” in Italia e quanto ci costano, non mi resta che andarlo a spiegare a Tremonti e il gioco è fatto.

di Alex Goldstein

http://www.nostrisoldi.it/2011/08/20/evasione-e-malaffare-quanti-soldi-mi-costi/

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giovedì 27 ottobre 2011

La vera storia della moglie di Bossi


la moglie di Bossi in pensione a 39 anni


“Lega ladrona”

la moglie di Bossi in pensione a 39 anni

La vera storia della moglie di Bossi



Fratello di Bossi,

terza media,

12.750€ al mese pagati da noi


Dal 2004 al 2009 ha fatto da assistente all'europarlamentare Salvini.



La vera storia della moglie di Bossi, baby-pensionata a 39 anni per mettersi in affari con il governo
Ieri alla Camera è successo il finimondo. Urla, insulti e pugni tra i deputati del Popolo delle Libertà e di Futuro e Libertà. La scintilla è stata l'accusa del presidente della Camera Gianfranco Fini nei riguardi della seconda moglie di Umberto Bossi di essere andata nel 1992 in pensione a soli 39 anni.
I leghisti hanno cercato di difendere l'indifendibile, affermando che la signora Manuela Marrone ha semplicemente usufruito della legislazione all'epoca in vigore.
L'ex maestrina in verità non ha scelto di andare in pensione per poter vivere tranquillamente al fianco del marito, con i quindicimila euro al mese che lui "guadagna" in parlamento da 24 anni, dall'ormai lontano 1987. Non si è accontentata di piazzare il poco istruito figlio Renzo, per due volte bocciato all'esame di maturità, nel consiglio regionale della Lombardia.
No. La signora Morrone ha intuito subito come con la parificazione scolastica era possibile fare molti più soldi di quelli che percepisce un qualsiasi insegnante statale.
Ha messo così in piedi una bella scuola privata a Varese, la scuola paritetica Bosina, e casualmente, malgrado i tagli e i sacrifici che Berlusconi e Tremonti pretendono da tutti gli italiani, ecco spuntare 800.000 euro dal "Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione e lo sviluppo del territorio" del ministero dell’Economia, destinati all'ampliamento e la ristrutturazione di uno specifico immobile scolastico privato: la scuola paritetica Bosina.
E vissero tutti felici e contenti, padre, madre figlio e fratello a spese dei contribuenti!

s.t.

L'ISTITUTO

La scuola Bosina è stata fondata nel 1998 dalla signora Manuela Marrone, maestra di scuola elementare di lunga esperienza, ( LUNGA ESPERIENZA ???? ) in opposizione alla riforma, allora attuata e tuttora in vigore, che prevede fino a sette insegnanti diversi a partire dal primo anno della scuola primaria invece della maestra unica.

Intitolata a Giuseppe Talamoni, (pittore, attore, commediografo, scenografo, poeta e ideatore della maschera varesina Pin Girometta, oltre che fondatore del gruppo folcloristico bosino), la Scuola Bosina nasce con la Scuola Primaria, come Associazione culturale per l’educazione e l’istruzione dei giovani.

La sede originaria è a Calcinate del Pesce, in Via Maggiora n°38. Nell’anno 1999 – 2000 viene costituita la Scuola dell’Infanzia.

Il successo dell’attività educativa proposta ed il conseguente aumento delle iscrizioni, rendono ben presto necessaria la ricerca di una sede più adatta ad accogliere una unità educativa in via di sviluppo.

Viene identificata come sede ottimale la struttura situata a Varese, in Via Stadio n°38.

Dal 13 settembre 2004 tutte le attività della Scuola Bosina si svolgono presso il nuovo centro.

La Scuola è strutturata in linea verticale e comprende due sezioni di Scuola dell’Infanzia, una sezione completa di Scuola Primaria e, a partire dall’anno scolastico 2004 – ‘05, una sezione di Scuola Secondaria I°, che attualmente comprende una prima, una seconda ed una terza classe.

La Scuola Primaria risulta paritaria dal 2001, la Scuola dell’Infanzia è paritaria dal 2005 e la Scuola Secondaria è paritaria dal 2006.

CE' ANKE DA PORSI IL PROBLEMA DI KE COSA INSEGNA


http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/10/la-vera-storia-della-moglie-di-bossi.html
http://cipiri2.blogspot.com/2011/09/la-moglie-di-bossi-in-pensione-39-anni.html



SILVIO si è comprato la Lega



SILVIO si è comprato la Lega

 http://cipiri.blogspot.com/2011/10/silvio-si-e-comprato-la-lega.html




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PC: Social network: attenzione agli effetti collateral...

attenzione agli effetti collaterali

Social network: 
attenzione agli effetti collaterali

Stalking e web stalking

Il reato di stalking, di matrice anglosassone, è di recente acquisizione, essendo stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico con dl 23.2.2009, n. 11, convertito in l. 23.4.2009, n. 38. In particolare, il dl citato ha inserito nel codice penale l’art. 612 bis intitolato “Atti persecutori”.
Lo stalking si sostanzia nella reiterazione di condotte che si traducono in minacce o molestie finalizzate a causare “un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero tale da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.”....



PC: Social network: attenzione agli effetti collateral...: Social network: attenzione agli effetti collaterali . . . Social network e codice penale: come non finire nei guai. Parte pri...

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IL MESTIERE PIU' REDDITIZIO





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ECCO I LORO STIPENDI...



IL MESTIERE PIU' REDDITIZIO ??
180.000 € ANNUE NETTE PER DISTRUGGERE L' ITALIA !!

LA LETTERA DI INTENTI ALL' UE NON E' ALTRO CHE UN' ANTICIPAZIONE DELL' ENNESIMA MANOVRA "LACRIME E SANGUE" CHE VERRA' VOTATA CON L' ENNESIMO VOTO DI FIDUCIA DALLE CASTE PER LE CASTE A DISCAPITO DI
FAMIGLIE IN DIFFICOLTA', PRECARI, CIG, DISOCCUPATI, ETC...

RIMANDATO DI NUOVO IL DCRETO SVILUPPO,
GARANTITI I GRANDI PATRIMONI, I CONTI MILIARDARI SVIZZERI...E PEGGIO ANCORA...

NIENTE PATRIMONIALE (DECINE DI MILIARDI); NIENTE TASSAZIONE CONTI SVIZZERI (50 MILIARDI); NIENTE TAGLI ALLA POLITICA(MILIARDI); NIENTE DI NIENTE SU TANTE ALTRE COSE...SULLE LORO COSE...

PERO',
Il governo interverrà nella Pubblica amministrazione e renderà effettivi "con meccanismi cogenti/sanzionatori: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; superamento delle dotazioni organiche: lo prevede la lettera del governo alla Ue...(per pochi miliardi);
Entro maggio 2012 l'esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro a) funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato; b) più stringenti condizioni nell'uso dei 'contratti para-subordinati' dato che tali contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato;
Nella attuale legislatura la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi. Grazie al meccanismo di aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010, il Governo italiano prevede che il requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026. Sono già stati rivisti i requisiti necessari per l'accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all'evoluzione della speranza di vita.
...E PEGGIO ANCORA

TRA LE TANTE COSE PER LA "GENTE COMUNE",
LA BCE CHIEDEVA ANCHE IL SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE PER RIPRISTINARE UN PO' DI EQUILIBRIO, CHE FINE HA FATTO !?

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mercoledì 26 ottobre 2011

LIBRI: MATTEI FU UCCISO PER SOSTITUIRLO CON CEFIS ?

MATTEI FU UCCISO PER SOSTITUIRLO CON CEFIS ?



MATTEI FU UCCISO
PER SOSTITUIRLO CON CEFIS ?
UN LIBRO SCOMPARSO.

QUESTO E' CEFIS - UN LIBRO EMAIL

LA REDAZIONE NAMIR
HA TRASCRITTO IL LIBRO
QUESTO E' CEFIS -

perche' da questo libro introvabile e in parte
Pubblicato on line, ma non completamente SI COMPRENDONO
alcune vicende da sempre poche chiare.

MATTEI che fa pubblicare il libro
Da un suo collaboratore accusa CEFIS desiderato da Andreotti e quindi dall'america Repubblicana
Di volerlo sostituire a capo dell'Eni. In merito piu' volte abbiamo sentito DELL'UTRI riferirsi
A questo libro per quanto riguarda le vicende di Berlusconi in contatto da sempre
Con la Russia di Putin, anche se analizzando il tutto la questione è totalmente diversa
A cominciare dall'Eni che oggi è parzialmente privata mentre quella di Mattei era completamente
Pubblica e per il pubblico quindi faceva interessi.....

Pasolini poteva essere a conoscenza di dettagli importanti su altri casi irrisolti famosi della nostra storia: l’omicidio del presidente dell’Eni Enrico Mattei e del giornalista Mauro De Mauro, ucciso mentre indagava sulla sua morte. Pasolini potrebbe essere stato ucciso perché aveva ricostruito, in quel capitolo sparito, snodi decisivi del delitto Mattei.
http://cipiri.blogspot.com/2010/06/omicidio-pasolini-verita-da-cercare.html

LIBRI: MATTEI FU UCCISO PER SOSTITUIRLO CON CEFIS ?: MATTEI FU UCCISO PER SOSTITUIRLO CON CEFIS ? UN LIBRO SCOMPARSO. QUESTO E' CEFIS - UN LIBRO EMAIL LA REDAZIONE NAMIR HA TRASCRITT...


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QUANDO VANNO IN PENSIONE IN EUROPA



QUANDO VANNO IN PENSIONE IN EUROPA ?

GERMANIA - 63 ANNI O 62 IN CASO DI GRAVE DISABILITA' E PENSIONE RIDOTTA. 65 ANNI UOMINI E DONNE PER CHI E' NATO DAL 1947 AL 1967 -
FRANCIA - IN CASO DISABILITA' A 55 ANNI. 56 ANNI PER LAVORATORI PRECOCI. - 62 ANNI UOMINI E DONNE CON AUMENTO PROGRESSIVO DI 4 MESI DAL LUGLIO 2011 - A REGIME NEL 2018 SOLO PER I NATI DEL 1951.
REGNO UNITO - NON SI PUO' ANDARE IN PENSIONE ANTICIPATA - UOMINI A 65 ANNI DONNE GRADUALMENTE FINO A 65 ANNI. DAL 2024 AL 2046 TUTTI GRADUALMENTE A 68 ANNI.
SPAGNA - 61 ANNI CON ALMENO 30 ANNI DI CONTRIBUTI E SEI MESI DI DISOCCUPAZIONE INDENNIZZATA ( CON LA RIFORMA DEL 2011 A 63 ANNI ) 65 CON ALMENO 38 ANNI E SEI MESI DI CONTRIBUTI - MISURE ADATTE PER LE LAVORATRICI MADRI. SIA PER LE DONNE CHE PER GLI UOMINI AUMENTO GRADUALE DAL 2018 L 2027 - DA 65 ANNI A 67 ANNI.
BELGIO - 60 ANNI CON 35 ANNI DI RETRIBUZIONE - 65 ANNI PER TUTTI.
DANIMARCA - 65 ANNI UOMINI E DONNE - PREVISTO AUMENTO A 67 ANNI TRA IL 2024 AL 2027 E DAL 2025 ADEGUATAMENTO ALLE ASPETTATIVE DI VITA.
FINLANDIA - 60 ANNI CON RIDUZIONE DI IMPORTO - SEMPRE POSSIBILE IN CASO DI DISOCCUPAZIONE O DISABILITA' - 65 ANNI PER LA PENSIONE DI BASE - 62 - 68 PER LE ALTRE PENSIONI.
DANIMARCA - 60 ANNI - AI BENIFICIARI DI TRATTAMENTO DI DISOCCUPAZIONE - PREVISTO AUMENTO A 60 E 62 ANNI TRA IL 2019 AL 2022 - CON MINIMO DI 30 ANNI DI CONTRIBUZIONE - ORA 25 - E VALE PER TUTTI NELLE DATE FUTURE. TRA' IL 2024 E 2027 - SI ANDRA' IN PENSIONE A 65 - 67 ANNI.
BELGIO - PER ORA SI VA IN PENSIONE A 60 ANNI CON 35 ANNI DI CONTRIBUTI - SI ARRIVEA' AD ANDARE IN PENSIONE A 65 ANNI.
SVEZIA - IN PENSIONE DA 61 A 67 ANNI - DOPO QUESTA ETA' SE SI INTENDE LAVORARE SI FANNO ACCORDI CON IL DATORE DI LAVORO.

 http://www.namir.it/pensione.htm

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ENERGIAINFINITA: Il fotovoltaico è vantaggioso per lo Stato e la co...

Il fotovoltaico è vantaggioso per lo Stato e la collettività

Il fotovoltaico è vantaggioso per lo Stato e la collettività !!!

All’audizione di ieri in Senato, Assosolare ha illustrato i vantaggi derivanti dal sole e gli ingredienti per una futura strategia energetica nazionale.

Sostenere in modo deciso lo sviluppo del fotovoltaico in Italia, superando la crisi in cui l’industria versa a causa dell’instabilità normativa. Questo il focus dell’intervento che il Presidente di Assosolare, Gianni Chianetta, accompagnato dal Segretario Generale, Francesca Marchini e da altri rappresentanti dell’associazione, ha fatto durante l’audizione alle Commissioni Ambiente e Industria del Senato. Per l’Associazione, i vantaggi che il fotovoltaico porta all’economia nazionale sono concreti e misurabili: riduzione del costo dell’energia elettrica per i consumatori, costi evitati in termini di emissioni di CO2, minori spese sanitarie, crescita del PIL, aumento dell’occupazione, auto-approvigionamento per l’industria, autonomia energetica, impulso all’innovazione della rete....

ENERGIAINFINITA: Il fotovoltaico è vantaggioso per lo Stato e la co...: Il fotovoltaico è vantaggioso per lo Stato e la collettività !!! All’audizione di ieri in Senato, Assosolare ha illustrato i vantagg...

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martedì 25 ottobre 2011

ENERGIAINFINITA: LINKS: Mobilitazione nazionale contro il carbone

 

 

Mobilitazione nazionale 

contro il carbone





Ora
sabato 29 ottobre · 16.00 - 19.00

Luogo
Tutta Italia

Creato da

Maggiori informazioni
CONTRO L’USO DEL CARBONE, PER UN LAVORO DEGNO,
PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E TUTELARE LA SALUTE
DANDO SPERANZA AL NOSTRO FUTURO

APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NEL POLESINE
E PRESIDI DAVANTI ALLE CENTRALI A CARBONE

Iniziative a:
Adria (Rovigo)
Brindisi
Civitavecchia
La Spezia
Saline Joniche
Vado Ligure

Scopri i dettagli e aderisci all'appello su
www.fermiamoilcarbone.it

Diventa fan della nostra pagina
https://www.facebook.com/p
ages/fermiamo-il-carbone/2
52072751505700


ENERGIAINFINITA: LINKS: Mobilitazione nazionale contro il carbone: Fermiamo il carbone: Sabato 29 ottobre ore 14 mobilitazione nazionale Appuntamento ad Adria (Porto Tolle) Iniziative anche a Saline Jonich..


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lunedì 24 ottobre 2011

Vogliamo un'indagine sul debito pubblico italiano

 

Vogliamo un'indagine sul

debito pubblico italiano



Obiettivo firme: 2142/500000
I firmatari di questa petizione richiedono alla Corte Costituzionale e a tutte le procure interessate, di indire un'indagine per individuare i colpevoli degli sprechi economici e del debito pubblico italiano.
Vogliamo sapere nome e cognome.Vogliamo sapere centesimo per centesimo come sono stati spesi i nostri soldi.Vogliamo sapere chi ha creato il el debito pubblico italiano.
Vogliamo sapere nome e cognome.Vogliamo sapere centesimo per centesimo come sono stati spesi i nostri soldi.Vogliamo sapere chi ha creato il debito.Vogliamo conoscere per imparare dagli errori e non ripeterli nel futuro.Vogliamo sapere come sono stati spesi i nostri soldi centesimo per centesimo.Vogliamo sapere chi ha creato il debito.Vogliamo conoscere per imparare dagli errori per non ripeterli nel futuro.  Dobbiamo iniziare a fare chiarezza da ora.Abbiamo il diritto di sapere la verità.Chi ha sbagliato deve pagare, ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità.In Islanda lo hanno fatto facciamolo anche noi.
 http://www.firmiamo.it/1-vogliamo-un-indagine-sul-debito-pubblico-italiano

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Ecco come uscire dalla crisi , Pier Luigi Bersani

il segretario del Pd
Pier Luigi Bersani

Ecco come uscire dalla crisi



“Queste sono alcune delle cose che si possono fare” dichiara il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. “Naturalmente va anche ricordato che tutto ciò che l’Italia e gli italiani possono fare rischia di avere un effetto davvero limitato se resta questo quadro politico. Con un governo così niente basterà mai. L’Italia è un grande paese. Gli italiani hanno risorse e mezzi per uscire dalla crisi e meritano ben altro rispetto a quello mostrato in questi giorni dagli altri partner europei. A questo punto è necessario dare un segnale di cambiamento politico chiaro per mettere il Paese in condizione di riprendere il suo cammino e anche per recuperare a livello internazionale il rispetto e la fiducia che gli italiani meritano”.  


Bersani: "Il Governo non è in grado di fare alcuna riforma"


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"Per fare sviluppo ci vogliono riforme, come quella fiscale o della pubblica amministrazione e una politica industriale. E poi bisogna prendere i soldi da chi ce li ha e non da chi non ce li ha. Ma il governo non è in grado di fare tutto questo.
Berlusconi chiacchiera. Il Partito democratico da mesi ha presentato in parlamento un suo progetto per una nuova legge elettorale, non sulle preferenze ma sui collegi. Berlusconi fa una chiacchiera al giorno, ma in parlamento non arriva mai niente di serio, mai.
Prima di tutto la nostra è un'alleanza con gli italiani: il 5 novembre il Pd fa una grande festa popolare con una manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma: lì diremo le nostre proposte per la ricostruzione dell'Italia, per l'alternativa, assieme ai leader progressisti europei.
Invitiamo tutti: movimenti e associazioni, famiglie e chi non vuol portare la bandiera del Pd porti quella italiana perché noi faremo questo in nome del popolo italiano".
Così Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, in un'intervista del Tg1 a cura di Natalia Augias.

Il 5 novembre a Roma: In nome del popolo italiano il Partito Democratico | Pagina Ufficiale fa una grande festa popolare, una manifestazione in Piazza San Giovanni. Lì diremo le nostre proposte per la ricostruzione dell'Italia, per l'alternativa, assieme ai leader progressisti europei. Invitiamo tutti: movimenti e associazioni, famiglie e chi non vuol portare la bandiera del Pd porti quella italiana perché noi faremo questo in nome del popolo italiano. http://bit.ly/nFDcZu

LE PROPOSTE PD

Una riforma fiscale che carichi su rendite e evasione per ridurre il peso del fisco su produzione e lavoro, anche anticipando misure immediate contro l’evasione fiscale e di imposizione ordinaria sui grandi patrimoni immobiliari, secondo le proposte che il Pd ha presentato concretamente in Parlamento in occasione della manovra di agosto, e di alleggerimento del costo del lavoro per sostenere la crescita anche attraverso questa via.

Un programma di liberalizzazioni effettive
, secondo i provvedimenti che il Pd ha più volte presentato in dettaglio con proposte ed emendamenti parlamentari.

Una ripresa degli interventi di politica industriale ed energetica, con particolare riferimento al Mezzogiorno, riprendendo l’ispirazione di Industria 2015 che il governo ha boicottato.

Una deroga selettiva al patto di stabilità interno per consentire ai comuni che ne hanno la possibilità di avviare immediati investimenti e di procedere ai pagamenti verso le piccole imprese. Questa misura può essere agevolmente finanziata con un contributo straordinario a carico degli scudati.

Misure sul welfare che, a fronte di interventi di riduzione della precarietà dei giovani, correggano in modo flessibile il meccanismo di uscita dal lavoro con incentivi.

Un piano di dismissione e valorizzazione degli immobili demaniali, secondo il progetto presentato dal Pd.

Un programma di interventi per ristrutturare l’assetto istituzionale centrale e locale, a cominciare dal dimezzamento del numero dei parlamentari, dallo snellimento degli organi di rappresentanza e di governo di Regioni, Province e Comuni, dall’accorpamento degli uffici periferici dello Stato, dall’eliminazione degli organi societari per le società in house dei comuni (oltre 50 mila incarichi) e così via.



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