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sabato 9 luglio 2011

Il futuro di Aung San Suu Kyi e del suo incredibile movimento pro-democrazia in Birmania ora è di fronte a un bivio, e noi potremmo fare la differenza

Cari amici,



Il movimento pro-democrazia birmano del premio Nobel Aung San Suu Kyi ora è di fronte a un bivio, con il regime che minaccia una repressione brutale in risposta al suo appello per la liberazione dei prigionieri politici. Gli attivisti hanno chiesto aiuto, dicendo che la pressione internazionale è ora cruciale per il loro futuro. Mettiamoci dalla parte di Suu Kyi e dei coraggiosi birmani:



Il futuro di Aung San Suu Kyi e del suo incredibile movimento pro-democrazia in Birmania ora è di fronte a un bivio, e noi potremmo fare la differenza.

Suu Kyi si è rivolta con coraggio al regime militare per la liberazione di migliaia di monaci e di attivisti pacifisti ancora detenuti in condizioni tremende, alcuni addirittura rinchiusi in gabbie per cani. Ma per la prima volta migliaia di birmani hanno rischiato la loro vita e si sono uniti a lei nel suo appello per la libertà attraverso una petizione on-line! Il regime non si è fatto attendere, e ieri ha rivolto pesanti minacce a Suu Kyi; i generali potrebbero decidere in queste ore se portare avanti il dialogo oppure un'altra brutale repressione.

E questo potrebbe dipendere anche da noi. Gli attivisti in Birmania hanno chiesto aiuto, dicendo che la pressione della comunità internazionale è cruciale per prevenire la violenza e per liberare i prigionieri politici. Mettiamoci dalla parte di Suu Kyi e dei coraggiosi birmani, firmando la loro petizione, e spediamola all'UE, all'India e ad altri governi chiave che potrebbero fare pressione sul regime. Firma sotto e inoltra questa e-mail a tutti per costruire un appello enorme:

http://www.avaaz.org/it/stand_with_aung_san_suu_kyi/?vl

La pressione internazionale, inclusa una campagna esplosiva di Avaaz, ha aiutato a liberare Aung San Suu Kyi, che ha trascorso 15 anni in galera. Ma sono oltre 2000 i prigionieri politici ancora rinchiusi in carcere, alcuni addirittura in canili invasi dai pidocchi e normalmente utilizzati per i cani a uso militare. Dalla sua liberazione Suu Kyi si è consultata con la popolazione e ora sta chiedendo la liberazione dei prigionieri politici: il suo primo impegno per ottenere dal regime il cambiamento. Il futuro della Birmania potrebbe ora dipendere dalla loro risposta.

Suu Kyi ha guidato il partito che nel 1992 in Birmania ha vinto le ultime vere elezioni democratiche. Dopo il golpe i coraggiosi birmani hanno portato avanti un movimento pacifista e nonviolento per chiedere democrazia e diritti, e in tutta risposta hanno ricevuto torture, intimidazioni e assassinii. Sotto pressione dalle avversità economiche, le sanzioni internazionali e il dissenso interno, la giunta militare ha tentato di mettere in piedi una democrazia fasulla; tuttavia, il movimento di Suu Kyi è ancora vietato e la sua campagna per la liberazione dei prigionieri è un test cruciale per capire se i generali sono aperti davvero al cambiamento.

La Birmania ha già sofferto abbastanza. Mettiamoci dalla parte di questa donna incredibile e aiutiamola a instradare il suo paese verso la democrazia. Firma sotto e inoltra questa e-mail a tutti:

http://www.avaaz.org/it/stand_with_aung_san_suu_kyi/?vl

La nostra comunità si è messa dalla parte del popolo birmano più volte. La nostra petizione enorme e la nostra campagna pubblicitaria nel 2007 hanno aiutato a costruire una storica denuncia internazionale contro la repressione di allora. I membri di Avaaz hanno fatto donazioni per garantire agli attivisti birmani il supporto tecnico e l'addestramento per rispondere al blackout di internet e delle linee telefoniche. Abbiamo inviato milioni di euro per soccorrere la popolazione subito dopo un ciclone devastante. Ora i birmani ci stanno chiedendo nuovamente aiuto: rispondiamo in massa.

Con speranza e determinazione,

Stephanie, Alex, Pascal, Giulia, Ricken, Brianna, Morgan, Emma e il resto del team di Avaaz.


FONTI

Myanmar, il primo viaggio di Suu Kyi dopo il rilascio
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE76303720110704

Myanmar: violenze tra l’esercito governativo e quello kachin: oltre 10 mila profughi
http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/articolo.asp?c=499196

Birmania: prigionieri tenuti in gabbie per cani dopo le proteste (in inglese)
http://www.amnesty.org.uk/news_details.asp?NewsID=19496

Un politico del Myanmar avverte del possibile contagio della primavera araba (in inglese)
http://www.upi.com/Top_News/Special/2011/06/24/Myanmar-politician-warns-of-Arab-spring/UPI-27491308932120/

Gordon Brown: il rilascio dei prigionieri politici in Birmania (in inglese)
http://www.huffingtonpost.com/gordon-brown/burma-political-prisoners_b_874569.html

.

5 commenti:

  1. Ciao a tutti! Da anni seguo la triste vicenda della Birmania e della sua splendida Leader, l'unica eletta dal popolo Birmano con un plebiscito, Aung San Suu Kyi. Finchè dietro i fantocci al governo in Birmania ci sarà la Cina, la speranza di vedere una svolta democratica nel bellissimo paese del Sudest Asiatico, è pura illusione. La Cina, idolatrata dagli economisti (!), finanzia e protegge una delle dittature più feroci e longeve al mondo. Già la Cina, la nuova super potenza economica e nuova padrona del mondo, dove il più elementare dei diritti umani viene calpestato e chi dissente viene torturato e ucciso. Vi dice niente Tienanmen? Vi dice niente Liu Xiao Bo? Ma la Cina vuole solo silenzio e lo paga con la corruzione, il ricatto, la violenza. Il Tibet,Sacro Suolo e tetto del Mondo è stato distrutto e umiliato dal Regime Cinese e i Tibetani rimasti, sono stati deportati in campi che si possono paragonare solo a quelli nazisti. Nella stessa Cina cè chi si ribella ma l'esercito soffoca nel sangue qualsiasi forma di protesta NON VIOLENTA, ultima in ordine cronologico quella del Gelsomino. Bene: il regime ha cancellato la parola Gelsomino e fatto divieto di usarla! Il Dalai Lama, in visita negli Stati Uniti non è stato ricevuto da Obama, perchè la Cina lo ha diffidato, come tutti gli Stati che accoglieranno il Leader spirituale dei Tibetani. D'altronde le banche cinesi detengono il deficit spaventoso di quelle Americane, salvate dalla bancarotta proprio dal Regime Cinese... Dall'Italia verso la Cina cè un flusso pazzesco di danaro esentasse, alla faccia della nostra economia e della nostra crisi economica. Tutto ormai è Made in China, anche le deliziose miniature di Venezia e di Murano, per non parlare della moda e dei prodotti alimentari falsificati, altamente tossici e pericolosi. Ma abbiamo solo sfiorato la superfice della Cina, cè altro molto altro, purtroppo!

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  2. Per chi volesse aggiungere come approfondimento la conoscenza di Aung San Suu Xyi : http://quandononsivuoleaprirelaporta.blogspot.com/2011/07/osservazioni-su-lettere-dalla-mia.html

    RispondiElimina
  3. GRAZIE PER AVER AGGIUNTO INTERESSI ALL' ARGOMENTO ,,,

    RispondiElimina
  4. grazie a te. è un piacere condividere gli stessi interessi

    RispondiElimina

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